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Caro carburante, taxi e ncc in affanno: «Servono prezzi calmierati e recupero delle accise»

Dopo la pandemia arriva la guerra a mettere in ginocchio il settore. L'anno scorso l'assenza dei croceristi ha creato un grave danno al settore

ANCONA - Meno turisti, carburante alle stelle e i rincari che si riversano inevitabilmente sulla clientela. Prima la pandemia e ora la guerra: i 32 tassisti e gli operatori Ncc anconetani sono sfiancati e chiedono interventi e aiuti da parte del governo. «Le prospettive non sono belle - spiga Simone Magellano, presidente nazionale e regionale Cna del mestiere Ncc auto - chiediamo di adottare un prezzo calmierato per il gasolio. Abbiamo chiesto inoltre il recupero delle accise o il riconoscimento del gasolio professionale. Oltre a questo abbiamo il problema che siamo all'interno di una restrizione del 50% sul carico dei passeggeri. Cioè in pratica in una sola macchina possono entrare al massimo due passeggeri, entrambi dietro, e questo limita molto il lavoro. Staremo a vedere con la fine dello stato d'emergenza se le cose cambieranno». 

«Prima il pieno lo facevamo con circa 60 euro, ora spendiamo 100 euro tondi - spiega Fabrizio, tassista anconetano - e siamo sempre più in difficoltà. L'anno scorso poi non ci sono state le crociere e questo è stato un problema per noi. Altra questione è la chiusura delle discoteche. Abbiamo avuto ancora meno lavoro. Ora sono ripartite pare ma non ancora a pieno regime. Febbraio e marzo sono mesi particolari, verdemo con l'estate se qualcosa si muoverà». 

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