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A colpi di pedale fino al traguardo in rosa: Jesi è di nuovo storia del Giro d'Italia

Martedì sera il Teatro Pergolesi ha fatto da cornice al Gran Galà Jesi Città di tappa. Vi raccontiamo come è andata

JESI - "Lasciatelo com’è questo Giro provinciale e festoso: lo sport di un popolo che, nella corsa verso il progresso meccanico, è rimasto alla bicicletta, tappa intermedia fra il cavallo e l’automobile, ritrovato artigiano e arnese di famiglia". Indro Montanelli aveva ragione. In fondo il ciclismo è sempre stato lo sport del popolo, emotivo e viscerale come un urlo a bordo strada, come uno scatto nervoso a pochi chilometri dal traguardo. Eccoci quindi, in attesa del colpo di pedale decisivo, a raccontarvi il Gran Galà Jesi Città di tappa, evento di presentazione della 10ma tappa del Giro d'Italia 2022, in programma il prossimo 17 maggio.

L'evento ed i protagonisti

Il ricordo vivido ed immortale di Michele Scarponi ha fatto da trait d'union tra passato e presente della corsa rosa. Testimonianze, racconti e aneddoti hanno scandito le oltre due ore di evento, condotto magistralmente da Andrea Carloni. A fargli da gregario un volto che Jesi ha imparato a conoscere molto bene, quello di Marino Bartoletti. Si è parlato poco della tappa (196 chilometri da Pescara a Jesi) e tanto dei valori di cui il Giro d'Italia è portatore sano. Meglio così mi viene da dire. Sul palco si sono alternate le istituzioni, presenti con il sindaco di Jesi Massimo Bacci e l'assessore allo sport del Comune di Pescara Patrizia Martelli. Dalla Regione sono intervenuti gli assessori regionali Giorgia Latini e Guido Castelli; poi è stata la volta Maurizio Dellabella, presidente del Club Scherma di Jesi, a cui il Comune ha conferito l'onoreficenza di Ambasciatore di Jesi nel Mondo. L'olimpionica Elisa Di Francisca ha incantato la platea con la sua contagiosa simpatia, non lesinando una battuta su Valentina Vezzali (le due non si sono mai amate). 

023a2865-2002-4bc8-9d75-a89ed0b4b222-2La chiacchierata tra Marino Bartoletti, l'impeccabile Alessandra De Stefano (direttrice di Rai Sport), l'ex campione Stefano Garzelli ed il ct della nazionale Daniele Bennati è stato il punto più alto della serata. Si è ripercorsa la storia del Giro, dai primi metri percorsi nel lontano 1909, passando per dualismo mai tossico tra Coppi e Bartali, il dominio totalizzante del cannibale Eddy Merckx, fino al ciclismo moderno, quello dell'indimenticato Pantani, di Basso, Salvoldelli, Garzelli, Scarponi appunto e Nibali. Storie di vita, perchè come forse nessun altro sport il ciclismo è fatto di uomini, di quelli che conosciamo ogni giorno, di gente comune, di tutti noi. Una sfida eterna contro i propri limiti, dove l'ordine di arrivo a volte può diventare secondario, declassato a mera statistica. Ce lo dice anche Gino Paoli nel suo eterno omaggio a Fausto Coppi: "la fatica è muta e bianca e non cambia mai".

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