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Presentato oggi pomeriggio "Techne", docufilm girato nei penitenziari marchigiani

Proiettata nella sala consiliare del Comune, la pellicola riproduce con delicatezza i ritmi, i tempi e l'atmosfera sospesa di una casa circondariale e il desiderio comune di ricominciare da capo e avere una vita normale

ANCONA – Dietro ogni detenuto c'è una persona, con la sua storia, il suo vissuto, le sue tristezze, le sue speranze. Ha emozionato tutti i presenti, oggi pomeriggio, la proiezione nella sala consiliare del Comune del docufilm “Techne, l'arte di saper fare” realizzato nei mesi scorsi nel carcere di Montacuto, nell'ambito di un progetto di formazione e rieducazione realizzato grazie a risorse della Regione Marche da Scolastica srl, centro di formazione culturale e professionale, coordinato dalla direttrice Giovanna Giacchetti.

Il docufilm – introdotto dall'assessore alle Politiche sociali Manuela Caucci e dall’assessore regionale Goffredo Brandoni - è articolato con interviste e testimonianze raccolte all'interno del carcere che documentano i corsi di formazione svolti dai detenuti, così come il loro gradimento e il loro stato d'animo, e dall'altra parte anche la visione maturata dai docenti e dai formatori, alcuni per la prima volta a contatto con la realtà dietro le sbarre, e le riflessioni di operatori carcerari e della direttrice del penitenziario.

Ne nasce un piccolo, toccante film che con delicatezza riproduce i ritmi, i tempi e l'atmosfera sospesa di una casa circondariale e il desiderio comune di ricominciare da capo e avere una vita normale. Imparare nuove abilità, come quella di utilizzo della stampante laser tridimensionale per disegnare e produrre oggetti, l'attività del giardinaggio, l'arte del tatuaggio e del piercing, l'addestramento cinofilo ecc. ha rappresentato per i detenuti una occasione di riscatto e di speranza, una spinta per affrontare meglio la quotidianità sempre uguale dietro le sbarre, e di trascorrere in modo utile un periodo che sembra interminabile, con il pensiero sempre rivolto alla libertà, agli affetti lontani, alle famiglie a casa.

Della bontà di queste e future esperienze formative per i detenuti hanno parlato gli assessori, auspicando che costituiscano una concreata opportunità per un reinserimento sociale, obiettivi ai quali si sta lavorando da tempo con il coinvolgimento delle associazioni di categorie e altre realtà. Alla proiezione erano stati invitati anche i direttori degli Istituti Penitenziari marchigiani, del Provveditorato dell'Amministrazione Penitenziaria, il Garante regionale dei Diritti, le Organizzazioni Sindacali e le cooperative sociali coinvolte.

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