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Lavori sulla Fontana del Calamo, monta la polemica: «Condannati al caldo, non si possono aprire le finestre»

La replica dell'assessore ai Lavori Pubblici: «Rumori e polvere non ce ne sono, i turisti vedono una città laboriosa, attiva e attenta ai suoi monumenti»

ANCONA - Fontana del Calamo, è polemica sul periodo scelto per la manutenzione dell’opera. A sollevare la questione in consiglio comunale è stata Maria Grazia De Angelis (Fratelli d’Italia), che ha portato all’attenzione dell’assessore ai lavori pubblici, Paolo Manarini, anche le lamentele di alcuni commercianti. «I turisti non accedono alle attività per via della polvere e c’è i rumori disturbano. C’è anche chi è condannato al caldo, perché non riesce tenere aperte le finestre». Per la De Angelis, il momento scelto per il restyling della fontana è stato del tutto sbagliato. «Avete avuto due anni di Covid, potevate farli quando volevate- prosegue la consigliera- invece avete aspettato i turisti». 

Periodo dettato dalle esigenze, replica Paolo Manarini, assessore ai Lavori pubblici: «Certi tipi di lavori, come il restauro dei marmi, va fatto quando le temperature ambientali sono compatibili e in periodi non piovosi. Le sostanze da applicare- spiega l’assessore-sono funghicidi che vanno messi tra primavera ed estate. Abbiamo consegnato i lavori ad aprile proprio perché riuscissero nel migliore dei modi». Tempo stimato per la conclusione, seconda metà dell’estate. «Rumori e polvere non ce ne sono, i turisti vedono una città laboriosa, attiva e attenta ai suoi monumenti» ha chiosato l’assessore. Non ci sta la De Angelis : «Di maggi e di giugni ne avete avuti diversi, avete scelto quest’anno solo per motivi elettorali»
 

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