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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Facciamo Eco, attacco a Mangialardi e Volpini: «Non prendono posizione sull’ospedale»

Facciamo Eco richiama l'attenzione sullo stato dell'ospedale di Senigallia e richiama l'attenzione del candidato alla presidenza della Regione Marche

«Chiedetegli tutto ma per favore… che non si parli dell’Ospedale di Senigallia! Non mostra segni di guarigione il torcicollo che da anni affligge i nostri esponenti politici, Volpini e Mangialardi. Quando si trovano viso a viso con le gravi problematiche e i ritardi causati dall’abbandono della difesa del nostro Ospedale, le facce si girano inesorabilmente dall’altra parte». Sono le parole del comitato senigalliese Facciamo Eco, affidate a una nota stampa: «Il programma politico sanitario del candidato dottor Volpini è ben chiarito sui social ferragostani ed ancora una volta non prevede pronunciamenti sulla sanità cittadina ospedaliera. Egli sottoscrive e rilancia invece un documento non proprio travolgente dove si parla della “Salute delle Marche” ma nel quale dei problemi peculiari dell’Ospedale proprio non vi è traccia.  Tutto qui il programma in sanità per Senigallia? Un semplice e trasversale documento scritto da altri e che chiunque potrebbe senza grande sforzo condividere? Ma il dottor Volpini si candida per la città di Senigallia, ci risulta. Per la Regione ci dovrebbe essere invece la staffetta con l’altro di Sindaco… Sì, sempre a Senigallia abita ed entrambi erano ogni volta senza parole sul conto del loro Ospedale. È arrivato il COVID (e forse si riaffaccerà) ma neanche una bomba epidemica è stata in grado di risvegliare il loro orgoglio politico di farsi in parte carico dei disagi dei sanitari e dei cittadini, privati dei servizi ospedalieri. Crediamo che candidarsi a Sindaco rappresenti il momento dove un politico fa una scelta esistenziale: ascoltare e rispettare quello che emerge dal territorio o ubbidire ancora alla linea dettata dal partito?»

«La regione Marche ha sinora palesemente scelto di depotenziare l’Ospedale a favore di quelli vicini (è una scelta arbitraria  su come risparmiare), nonostante la numerosità degli abitanti di Senigallia e dei malati e turisti che vi ricorrono - continua il comitato- le innumerevoli segnalazioni di disservizi ci dimostrano quanto sosteniamo. Se da mancato Assessore alla Salute il dottor Volpini non è stato messo nelle condizioni di operare quanto voluto (come egli scrive ora pubblicamente), avrebbe sempre potuto dimettersi per esprimere davvero il proprio dissenso nei confronti della gestione Ceriscioli. E ora quale migliore occasione della candidatura a Sindaco per liberarsi dalle limitazioni che la Regione ha posto sulla città di Senigallia? E invece?  “Investiamo sul Lungomare”, magari per farci trascorrere un “Invecchiamento attivo” sponsorizzato dal dottor Volpini. Ma, diciamo noi: se l’anziano e i suoi familiari sono costretti a cercar servizi fuori dal proprio Ospedale e territorio, con tutto il disagio che ciò comporta, cosa se ne fa di qualunque altro progetto che mirerebbe a tutelare la sua qualità di vita? Il politico che in primis non si fa carico di quanto si aspettavano in tanti, tantissimi, dopo il Covid, non sa dare le giuste priorità alla sua città. Scusate, un attimo… ci siamo scordati che un segno di concreto interessamento per l’Ospedale il dottor Volpini lo ha invece mostrato, ed anche ben pubblicizzato con tanto di foto: il “generoso” riciclo di un ecografo portatile dalla Unità Speciale di Continuità Assistenziale ad un reparto ospedaliero, una volta terminata l’emergenza del Covid. Tra l’altro vogliamo sottolineare che questo ecografo è stato donato dal Comitato cittadino “Un aiuto per l’Ospedale di Senigallia” che ricordiamo essersi costituito in piena fase di emergenza grazie alla disponibilità di cittadini promotori tra cui Avv. C. Canafoglia, M.P. Montali, Caritas Senigallia in collaborazione con Medici Senza Frontiere e altri Enti e Associazioni per rispondere alle necessità di medici e personale dell’Ospedale di Senigallia che risultava sprovvisto delle specifiche dotazioni. Se tanto basta. Non rendere una presa di posizione sull’ospedale è già una presa di posizione , non detto a parole ma che arriva ben chiaro alle orecchie di tutti».

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