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Carolina Tavassoli Asli cavalca verso il successo: è marchigiana la regina dell'endurance internazionale

Una disciplina fatta di fatica e impegno. «Per raggiungere il peso minimo devo mettere 25 chili nel sottosella». La vita di una campionessa è tutta dedicata ai cavalli

Originaria di un paesino del fermano ma da sempre assidua frequentatrice dei maneggi della provincia di Ancona, tra Sirolo, Numana e Varano, la regina marchigiana dell’endurance equestre Carolina Tavassoli Asli conquista un’altro grande obiettivo: alla fine di aprile, infatti, si è aggiudicata la qualificazione per l’atteso appuntamento del 22 ottobre a Verona con i campionati mondiali di equitazione. WhatsApp Image 2022-05-04 at 12.51.00-2Lo ha fatto cavalcando il suo splendido fuoriclasse, il cavallo Carma Du Barthas, che già lo scorso 23 ottobre aveva conquistato il primo posto nella fase delle qualificazioni. «La mia specialità equestre - spiega Carolina - è l’endurance. Una sorta di maratona a cavallo: una gara di velocità, quindi vince chi arriva primo, ma sulla lunga distanza. Parliamo di 120-160 chilometri. È una gara indoor molto dura». Lei. è l'unica campionessa in questo sport a livello internazionale originaria delle Marche e la 29enne ha già vinto la medaglia di bronzo ai campionati europei, medaglia di argento ai campionati europei di Bruxelles nel 2019 ed è stata la vincitrice dei campionati italiani assoluti nel 2019.

«Nonno mi porti?»

Quella di Carolina è una passione che viene da lontano: «Fin da piccola - racconta - chiedevo ai miei genitori di portarmi a cavallo. Ringrazio loro per avermi assecondata. Mio nonno amava i cavalli come me e ho iniziato al maneggio di Numana. Poi non mi sono più fermata. Ho fatto tanta gavetta, sono stata in Francia, a Dubai dove questa specialità si pratica ad altissimi livelli, fino a diventare un tecnico dell’endurance».

Fatica e sensibilità 

Si tratta di una disciplina dura dove serve grinta e carattere: «L’animale deve essere al centro dell’attenzione e ogni trenta chilometri c’è uno stop. Il cavallo deve essere visitato perché gareggi sempre in condizioni perfette. È importante conoscere i limiti dell’animale e rispettarli». Uno sport, dunque, dove la sensibilità del cavaliere è fondamentale ma dove ci sono anche delle limitazioni naturali: «In questa gara - prosegue - c’è un limite di peso minimo che l’animale deve portare che è 75 chili. Va da sé che io, pesandone 50, devono mettere dei pesi di piombo nel sottosella per raggiungere il minimo». La routine di Carolina inizia alle 5 e mezzo del mattino: «Mi sveglio, mi occupo dei cavalli almeno per tre ore, devo dargli da mangiare e dalla mattina fino alla sera alle otto mi occupo di loro. Mi dedico completamente a loro ma poi le soddisfazioni arrivano». 

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