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La cataratta non ha più segreti: inaugurato a Torrette il nuovo ambulatorio chirurgico

Si trova al quinto piano dell'ospedale presso la clinica oculistica diretta dal professor Cesare Mariotti. Ceriscioli: «Ennesimo colpo alle liste di attesa»

Ennesima “botta” alle liste di attesa attraverso il potenziamento delle attività in day surgery (chirurgia di un giorno) della cataratta all’Ospedale Riuniti di Ancona. È l’espressione usata dal presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, intervenuto oggi alla presentazione del nuovo ambulatorio chirurgico realizzato al quinto piano del nosocomio di Torrette che ospita la Clinica oculistica, diretta dal professor Cesare Mariotti. Una struttura ambulatoriale pensata e dedicata alla chirurgia della cataratta: patologia comune e diffusa, che fa parte del processo di invecchiamento e, pertanto, con una domanda di intervento in aumento.

È un altro segno di vicinanza ai cittadini, specie quelli più anziani: «Possono contare su un approccio efficace e rapido che garantisce un intervento chirurgico ambulatoriale nella massima sicurezza» ha rimarcato il governatore. Con questi servizi la Regione continua a portare Torrette a casa dei marchigiani, divenendo un punto di riferimento H24 per tutte le patologie, specie le complesse. Quella di Ancona si conferma un’azienda ospedaliera a servizio di tutta la comunità regionale. La struttura ambulatoriale è già stata attivata d’urgenza durante il periodo di lockdown per Covid-19 nella primavera 2020 per permettere la continuità terapeutica della terapia intra-vitreale della degenerazione maculare legata all’età, «vera emergenza sociale legata all’allungamento della vita media, ma non solo - ha sottolineato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Michele Caporossi -. È una struttura che da tanto tempo cercavamo di realizzare. Attualmente anche le cataratte, che sono un intervento ambulatoriale di routine, si svolgevano dentro il blocco operatorio maggiore dell’ospedale, con pregiudizi di spazi per gli interventi più significativi. Attraverso l’ambulatorio chirurgico riusciremo a dare, progressivamente, una risposta molto importante alla popolazione. Sappiamo che ci sono lunghe liste di attesa sulle cataratte, perché non sono urgenti è quindi non hanno un elevato livello di priorità. Mettendo insieme le necessità della scuola di specializzazione di medicina con le quelle di formazione dei medici specializzandi e il bisogno della popolazione, arriviamo ad avere un bel numero di richieste che soddisfiamo grazie alla fattiva collaborazione tra Aziende ospedaliere e Università Politecnica delle Marche, puntando sulla scuola del prof Mariotti, nota in Italia e in Europa per interventi oculistici molto complessi».

Il professor Cesare Mariotti ha illustrato le novità, organizzative e tecnologhe, che contraddistinguono il nuovo ambulatorio. «A partire dall’impiego delle più recenti tecnologie strumentali e di materiali innovativi che garantiscono la riduzione del rischio operatorio e favoriscono un miglior recupero post-operatorio come qualità e soprattutto più rapido - ha spiegato -. Per aumentare la sicurezza sarà fondamentale la presenza del gruppo della Clinica di anestesia e rianimazione che, nell’ambito di un’attività ambulatoriale chirurgica, non sarebbe previsto ma che, grazie alla collaborazione tra Azienda Ospedaliera e Politecnica, è stato predisposto per la sicurezza di tutti i pazienti e, in particolar modo, in quelli affetti da più patologie. Questa organizzazione è inoltre utile per liberare sia risorse umane che spazi chirurgici all’interno del blocco operatorio centrale, dove avranno maggior possibilità patologie più gravi e complesse, quali quelle retiniche, glaucomatose e corneali che, in seguito anche all’emergenza Covid-19, sono state rallentate». Il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, ha sottolineato come il nosocomio cittadino abbia «la capacità di orientare lo sguardo e la programmazione sui prossimi 30 anni e sui prossimi 30 giorni: offre interventi di grande eccellenza, senza rinunciare a soddisfare i bisogni diffusissimi e quotidiani delle persone».

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