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Differenziata, Ancona unica al centro a superare il 50%

Secondo i dati dell'ultimo Rapporto Ispra la città marchigiana è la sola, tra i 22 capoluoghi dell'Italia centrale, a raggiungere la percentuale

Ancona è il capoluogo più virtuoso di tutta l’Italia centrale, l’unico a superare il 50% nella raccolta differenziata. Anzi, il Rapporto sui rifiuti urbani 2013, che analizza i dati del biennio 2011 – 2012 relativi alla produzione, alla raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti urbani ed è stato presentato la settimana scorsa a Roma dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), registra un incremento di oltre sette punti percentuali tra il 2011 e il suo 50,9% e il 2012, con addirittura il 58,1%. Si ferma a valori inferiori, ma anche a livello regionale il dato sulla differenziata è decisamente in crescita, toccando il 43,9% per il 2011 e raggiungendo, con un incremento di 6,9 punti, il 50,8 nel 2012 (234 kg/abitante per anno nel 2011, 264 nel 2012), valori superiori alla media nazionale.

Cresce, invece, la produzione di rifiuti urbani nel capoluogo marchigiano: 238.878 tonnellate nel 2011 che diventano 239.409 nel 2012. Il dato è in controtendenza con la media regionale, dove i quantitativi di immondizia nel 2012 registrano un calo del 2,6% (comunque con una produzione pro capite - 520 kg/ab. anno - superiore a quella media nazionale), e nazionale.

Secondo l’Ispra, infatti, la crisi economica ha abbattuto la produzione nazionale dei rifiuti che è calata di quasi 1,1 milioni di tonnellate (-3,4% tra il 2010 e il 2011) attestandosi ai valori del 2002-2003 al di sotto di 30 milioni di tonnellate. La diminuzione - spiega il report - prosegue anche nel 2012, riducendosi nel biennio di 2,5 milioni di tonnellate (-7,7%).

Buoni anche i dati nazionali a proposito della differenziata: nel complesso, circa un terzo delle province si colloca nel 2011 al di sopra del 50%, un terzo tra il 30% e il 50% e solo il restante terzo al di sotto del 30%. I dati 2012 mostrano un ulteriore aumento, da 14 a 19, del numero di province con percentuali di raccolta differenziata superiori al 60%, mentre il numero di province con tassi inferiori al 20% diminuisce di un’unità. Delle 19 province con i maggiori livelli di raccolta differenziata (oltre il 60%,), 16 sono localizzate nel nord Italia (5 in Veneto, 3 in Piemonte, 4 in Lombardia, 3 nel Friuli Venezia Giulia e una in Trentino Alto Adige) e 3 nel Mezzogiorno (due nella regione Sardegna e una in Campania).
 

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