«Io, candidata e mamma, vi spiego l'Ancona che vorrei»
La nota di Orlanda Latini, candidata consigliere comunale con Fratelli d'Italia
ANCONA - «Come mamma di quattro figli e impiegata nella pubblica amministrazione, cresciuta nel quartiere di Posatora e residente a Montedago, attiva nell’ambito sociale, convinta che i rapporti sociali ed il dialogo siano alla base di ogni obiettivo da raggiungere, mi metto a disposizione della Comunità e mi candido per il Consiglio comunale di Ancona, a sostegno di Daniele Silvetti Sindaco, con il desiderio di contribuire a realizzare il progetto di una Grande Ancona, più bella, più attrattiva, più brillante, più smart, più sicura, vero Capoluogo di Regione, capofila di progetti importanti, che possa avere finalmente il ruolo centrale che merita. Prendersi cura dei cittadini di Ancona con lo stesso spirito con cui una mamma si prende cura dei propri figli, questo il mio impegno per Ancona, attraverso un dialogo diretto con le persone». Lo scrive in una nota Orlanda Latini, candidata consigliere comunale con Fratelli d'Italia.
«Da sempre il mio tempo è a servizio del prossimo, dal 2019 sono Vice Presidente del Consiglio Territoriale di Partecipazione (CTP) n. 5 del Comune di Ancona, da diversi anni cuoca nei campi scuola per i ragazzi della Parrocchia, volontaria del Centro Papa Giovanni XXIII, partecipo attivamente agli eventi organizzati nel quartiere dove vivo.
Per l’Ancona che desidero, il cittadino sarà al centro del mio impegno: i giovani devono essere i protagonisti della città, coinvolgendoli nell’organizzazione di eventi; migliorando il trasporto pubblico nelle fasce orarie serali e nei collegamenti con le periferie e con i luoghi più frequentati dai ragazzi; potenziando l’offerta educativa degli oratori come centro di aggregazione, punto di riferimento e di ritrovo; prevedere più controlli nelle scuole dove sono presenti problematiche già note; valorizzare i parchi cittadini anche con percorsi benessere per incentivare i ragazzi a fare attività fisica all’aperto e gratuitamente. Le famiglie, perno della città a cui dare pieno sostegno; prevedere più cura e servizi per le mamme lavoratrici; creare uno “sportello per le famiglie” in cui le stesse possano trovare un contatto diretto; dialogare con le associazioni, con le strutture sanitarie, scolastiche e sportive per creare una rete pronta a dare soluzioni concrete. Gli anziani, che rappresentano la storia della città devono avere l’attenzione che meritano migliorando la qualità dell’assistenza domiciliare cercando anche di snellire la burocrazia per le richieste dei servizi. Le persone con disabilità devono essere ben integrate nella città provvedendo alla eliminazione delle barriere architettoniche; garantendo supporto alle famiglie e collaborando con le associazioni dedicate; istituendo “un garante delle persone con disabilità».