rotate-mobile
Politica

L’ordinanza “movida” non convince: «Non risolve nulla, esercenti trattati come untori»

Il consigliere Eliantonio di FdI ha criticato gli effetti dell’ordinanza sugli alcolici ribadendo vicinanza agli operatori

ANCONA- Alla scia delle polemiche sull’ordinanza comunale anti-alcolici nelle aree pubbliche si sono aggiunte anche le parole del consigliere Angelo Eliantonio di Fratelli d’Italia: «Se questa ordinanza servisse a risolvere il problema della microcriminalità non potremmo che essere a favore, purtroppo però così non è. Siamo stati l’unica forza politica che in questa città ha provato ad esaminare il fenomeno in ogni sfaccettatura chiedendo e ottenendo una seduta straordinaria del Consiglio comunale coinvolgendo Forze dell’Ordine, associazioni di categoria, autorità giudiziarie, ordini professionali e scuole. Abbiamo fatto molteplici proposte ma abbiamo sempre evitato di chiedere misure sanzionatorie come queste che servono a poco e mettono in difficoltà le imprese che lavorano onestamente fra mille criticità legate a questo periodo storico».

Poi l’attacco vero e proprio: «Le attività di somministrazione sono il capro espiatorio da due anni a questa parte. Sono stati identificati come gli “untori” in tempo di pandemia e di contagi, sono stati presi di mira di fronte a risse e disordini in centro che nulla hanno a che vedere con le attività di questo genere. Anzi, sono state proprio le attività di Piazza del Papa, per esempio, ad arginare il fenomeno delle risse davanti ai locali proponendo al Comune e poi adottando servizi di vigilanza privata a spese proprie. Cosa c’entrano le attività di somministrazione con la microcriminalità giovanile e gli atti vandalici il sabato pomeriggio lungo la spina dei corsi, sotto la Galleria Dorica o nelle piazze del centro? I giovanissimi, infatti, acquistano alcolici nei piccoli market gestiti da stranieri in barba ad ogni genere di normativa. L’attività di prevenzione e controllo della Polizia Locale in collaborazione con la Polizia Amministrativa rispetto a questo genere di attività deve essere massiccia, l’amministrazione comunale può incidere in questo senso, l’articolo 54 del Testo Unico degli Enti Locali concede al sindaco pieni poteri dal punto di vista dell’ordine pubblico e quindi anche di revoca delle licenze oppure ritirare in maniera definitiva la Segnalazione Certificata di Inizio Attività(SCIA) a tutte quelle attività che provocano, come cita l'articolo 100 del Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza, comportamenti che costituiscono “un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”».

Infine la vicinanza agli operatori: «I gestori dei locali di Piazza del Papa hanno appreso dalla stampa la notizia dell’ordinanza e non c’è stata nessuna concertazione, l’amministrazione Mancinelli non tiene conto delle difficoltà che stanno vivendo le imprese, del caro bollette e della crisi di attrattività del centro di Ancona. Inoltre mentre da un lato questa Giunta promette eventi e un centro vivo, dall’altro di fatto lo chiude a chiave. Chiederemo subito una convocazione straordinaria e urgente della 7 Commissione Sviluppo economico, Commercio, Centro Sorico, Impresa per trovare una mediazione fra associazioni di categoria, amministrazione comunale e Forze dell’Ordine nell’interesse di imprese e residenti per provare a modificare subito il contenuto dell’ordinanza».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L’ordinanza “movida” non convince: «Non risolve nulla, esercenti trattati come untori»

AnconaToday è in caricamento