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Elezioni Regionali 2020

Marche, la storia sterza a destra: Acquaroli sfiora la maggioranza assoluta

La somma dei voti ottenuti dalla coalizione del centrosinistra e quelli raccolti dal Movimento 5 Stelle, non avrebbe raggiunto i numeri del centrodestra, che vince con una maggioranza quasi assoluta

Era talmente ampio il divario tra le due coalizione che i festeggiamenti per la vittoria del centrodestra nelle Marche sono iniziati già ieri sera intorno alle 20, con le prime parole a caldo del neo eletto presidente Francesco Acquaroli, affiancato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, arrivata appositamente da Roma per l’occasione (GUARDA IL VIDEO). Cambia la storia delle Marche che non svolta, ma sterza di netto verso destra, facendo cadere una delle così dette “regioni rosse”, governate dalla sinistra negli ultimi 25 anni e mai guidata da un presidente che si potesse definire di destra. Acquaroli vince in tutte le circoscrizioni, salvo quella anconetana dove vince il gruppo guidato da Mangialardi. 

I numeri del voto

Quello avvenuto nelle Marche dunque è un ribaltone, non solo in termini storici ma anche numerici perché, dati alla mano di tutti i seggi scrutinati (ne manca 1), Acquaroli è stato votato dal 49,13% dei marchigiani (361.116 voti, quasi la maggioranza assoluta), segue Maurizio Mangialardi con il 37,29% (274.108 voti), terzo Gian Mario Mercorelli del Movimento 5 Stelle con 8,62% (63.348 voti). Questo significa anche che Acquaroli avrebbe vinto anche di fronte ad un accordo tra centrosinistra e M5s. Dopo c’è Roberto Mancini per Dipende da noi si ferma al 2,30% (16.874 voti), Fabio Pasquinelli della Lista comunista raccoglie l’1,41% (10.380 voti), Sabrina Paola Banzato di Vox 0,56% (4.120), Anna Rita Iannetti del Movimento 3V 0,54% (3.984 voti), fanalino di coda Alessandra Contigiani di Ricostruire l’Italia con lo 0,16% (1.142 voti). 

I dati definitivi dell'affluenza alle urne delle Marche

Acquaroli in Regione: «Ci sentiamo responsabili»

In serata poi Acquaroli si è spostato dalla sua sede elettorale per andare a palazzo Leopardi, dove ha salutato tutti e ha detto:

«Un risultato storico, grazie al quale vogliamo recuperare la frattura tra istituzioni e territorio, per dare risposte concrete e attese dalla comunità marchigiana. Ricostruzione, impegno per superare la crisi economica, una riforma sanitaria rispondente, con equilibrio, alle esigenze di tutti i territori, lavoro, dialogo forte con il mondo produttivo, l’associazionismo professionale e le parti sociali. Sarà un dialogo importante per tutta la regione, che sottolineerà lo spirito con cui ci approcciamo a parlare con i cittadini, convinti che, i prossimi, saranno cinque anni avvincenti. Anni sicuramente difficili perché difficile è la situazione generale. Ma siamo convinti che quando si agisce per recuperare un rapporto e rilanciare una visione, saranno in tanti a darci una mano. Un grazie a tutti i marchigiani che ci hanno sostenuto e spinto, che hanno voluto puntare su un cambiamento, testimoniato dalla crescita dell’affluenza alle urne e dal voto che, per la prima volta, hanno voluto darci. Ci sentiamo responsabili e vogliamo mostrare loro tutta la nostra responsabilità con il nostro impegno e il nostro lavoro».

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