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Energia, Bentivogli (Centrosinstra): «Autunno drammatico, chi ha fatto cadere Draghi è già nel panico»

«Chi ha fatto cadere il governo Draghi si è assunto una grave responsabilità come dimostra anche ciò che sta accadendo in questi giorni con il "caro bollette"»

ANCONA - «Chi ha fatto cadere il governo Draghi si è assunto una grave responsabilità  come dimostra anche ciò che sta accadendo in questi giorni con il "caro bollette". L'Autunno sarà drammatico e chi ha fatto cadere il governo è già nel panico e purtroppo pagano gli italiani». Lo dichiara in una nota Marco Bentivogli candidato al Senato della Repubblica nelle Marche, nel collegio uninominale di Ancona, Pesaro e Urbino dalla coalizione di centro sinistra.

«É davvero singolare - prosegue Bentivogli - che Salvini, Meloni, Berlusconi e Conte dopo aver fatto cadere Draghi chiedano un armistizio affinché vari un decreto legge sul “caro bollette” seguendo l’esempio francese di Macron. Evidentemente l’investimento sulla mancanza di memoria é come il prezzo del gas, ai massimi storici. Persino la Meloni é stata colta da amnesia qualche giorno fa nella piazza di Ancona quando proclamava che occorre estrarre il gas dal mare che non usiamo per colpa del no a tutto, quando lei e il suo partito sostennero per primi il No alle trivelle nel referendum del 2016. Alle famiglie e alle imprese italiane non occorrono bugie. Alle 6.000 imprese marchigiane a rischio di chiusura e ai 18.500 lavoratori  occorre un intervento subito perché gli aumenti dei costi non sono sostenibili. E' necessario individuare una serie di interventi di breve e lungo termine, finalizzati a proteggere famiglie e imprese dall'attuale fase di alti prezzi e a ripristinare normalità e sicurezza degli approvvigionamenti energetici. Nel breve termine bisogna perseguire con ancora maggiore convinzione la politica del governo di supporto, potenziando il bonus per le famiglie a basso reddito e rendendo più alti e facilmente fruibili i crediti d'imposta per le imprese (energivore e no). Non  è accettabile che imprese di per sé efficienti siano costrette a sospendere la produzione o addirittura a chiudere per l'incremento dei prezzi dell'energia, tanto più che anche gli altri paesi europei stanno adottando misure a loro tutela. E' necessario garantire, anche attraverso uno specifico intervento europeo, una parità di trattamento di tutte le imprese. Questi, però, sono interventi emergenziali. Nel lungo termine la via d'uscita può venire solo dal ripristino di adeguate condizioni di offerta di energia. A tal fine è assolutamente prioritario realizzare nel più breve tempo possibile i rigassificatori di Piombino e Ravenna e dare piena attuazione alle misure di semplificazione per l'installazione di fonti rinnovabili e per la ripresa dello sfruttamento delle risorse nazionali di gas. A tal proposito, va studiato ed eventualmente generalizzato il meccanismo adottato in Basilicata che riconosce specifiche agevolazione per le popolazioni residenti nei territori impattati dalle attività estrattive».

«Infine- continua il candidato- bisogna lanciare un grande programma per l'efficientamento energetico delle imprese, delle case e degli edifici pubblici, che parta dalla riqualificazione delle scuole. L'efficienza energetica è la strada più sicura per perseguire contemporaneamente un obiettivo economico (la riduzione delle bollette) e uno ambientale (la riduzione delle emissioni): partire dalle scuole sarebbe un segnale sostanziale e simbolico al tempo stesso».

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