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Decreto sicurezza, Altra Idea: «Così si aumenta ondata di odio e intolleranza»

«Perchè immigrazione dovrebbe essere sinonimo di sicurezza? Agli occhi delle persone risuona come un campanello d'allarme e non fa che aumentare l'ondata di odio e intolleranza»

Il decreto salvini ci porta indietro nel tempo. Verso l'espropriazione di diritti fondamentali. Il 24 settembre il Consiglio dei ministri ha approvato all'unanimità il decreto Salvini su sicurezza e immigrazione. Porre i due termini l'uno accanto all'altro è già sintomo che qualcosa non va. Perchè immigrazione dovrebbe essere sinonimo di sicurezza? Agli occhi delle persone risuona come un campanello d'allarme e non fa che aumentare l'ondata di odio e intolleranza che si è generata nell'ultimo periodo nel nostro bel Paese.

Come Altra Idea di Città riteniamo opportuno spendere due parole su questo decreto e contro questa politica securitaria. Nello specifico, a nostro avviso, l'abolizone della protezione umanitaria, prevista dal decreto, andrà ad incrementare il numero di clandestini presenti nel nostro Paese, rendendo illegali anche coloro che da anni vi risiedono regolarmente ed hanno praticato un percorso d'inclusione sociale e lavorativa ottimale. Nel decreto viene mensionato il tempo di permamenza nei CPR (centri di permanenza per il rimatrio) che da 90 giorni massimo passerà a 180giorni, divenendo vere e proprie prigioni legalizzate. Inoltre all'articolo 3 del decreto viene previsto che i richiedenti asilo possano essere trattenuti negli hotspots per 30 giorni prima di arrivare nei CPR. Nel decreto vengono estesi i reati per cui viene meno la protezione internazionale, ci sono riforme sul sistema dello Sprar che verrà ridimensionato e troverà restrizioni anche la domanda per l'acquisizione della cittadinanza italiana. Oltre al tema dell'immigrazione nel decreto si mensiona l'utilizzo di taser da parte della polizia municipale nelle città e l'estenzione del reato di daspo. Viene infine affontato il tema della criminalità organizzata e
dei beni confiscati, facendo riferimento anche all'occupazione d'immobili ed inasprendo le sanzioni a tale scopo. (Chissa allora se il ministro avrà la premura di sgomberare la sede di Casa Pound, l'immobile occupato in via Napoleone III a Roma?) Nella sostanza questo decreto designa ogni immigrato come un potenziale terrorista e vengono prese tutte le misure atte a criminalizzarlo, rendendolo illegale e perciò pericoloso.

Sulla scia del precedente ministro dell'Interno Minniti, Salvini sta attuando una vera e propria politica securitaria ai danni dei più deboli.
Altra Idea di Città si batterà in ogni modo affinchè questo decreto non prenda  vita e diventi legge. E' necessaria, ora più che mai, una risposta univoca da parte di tutte le realtà che si rifanno ai valori costituzionali, all'antifascismo e all'antirazzismo. E' necessario risvegliare una coscienza collettiva che si
basi su principi etici e morali. L'impegno è quello di partire dalla nostra città, attraverso un'informazione trasparente ed oggettiva, per arrivare ad una mobilitazione sociale collettiva con lo scopo di tutelare i nostri diritti. Intanto oggi, In segno di protesta, il nostro consigliere comunale Francesco Rubini sederà in Consiglio Comunale con una maglia con la scritta "Refugees Welcome".

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