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Elezioni comunali, Pesaresi: «La mia candidatura la migliore per battere il Centrodestra»

Confronto in  sala Polveri alla Mole per l’iniziativa promossa dal candidato alle Primarie del Centrosinistra per la scelta del sindaco, Carlo Pesaresi

Confronto in  sala Polveri alla Mole per l’iniziativa promossa dal candidato alle Primarie del Centrosinistra per la scelta del sindaco, Carlo Pesaresi, "Così sarà. I progetti che abbiamo in mente. La città che abbiamo nel cuore". «Voi tutti qui oggi dimostrate un grande atto di generosità verso Ancona», le parole di Pesaresi nella sua introduzione alla giornata, prima di aprire i lavori nelle sei stanze tematiche. «Questa mattinata rappresenta il nostro modo di affrontare le questioni ed il percorso verso il 27 novembre – ha proseguito Pesaresi –: la profondità nei contenuti, l’argomentazione, la competenza di chi viene coinvolto, l’attenzione alla partecipazione. Quelle del prossimo mese saranno Primarie sui contenuti. Primarie di alto livello, una vera opportunità per la città. Ricordo – ha continuato Pesaresi – che saranno Primarie di coalizione del Centrosinistra e ritengo che il rapporto che si è tessuto con le forze politiche in vista di questo appuntamento, che non era scontato, e dell’appuntamento elettorale non debba perdersi una volta che si governa. Le forze politiche devono continuare a poter dare il proprio contributo all’elaborazione di una strategia, dei contenuti, tenendo insieme anche la rete dei loro iscritti. È un filo che deve rimanere teso durante tutta l’amministrazione e lo stesso vale nei confronti del Consiglio comunale. Credo che questo sia uno dei punti che ci differenzia dai nostri sfidanti con i quali non siamo nemici, apparteniamo tutti alla stessa area politica. L’obiettivo finale del nostro percorso è battere il Centrodestra perché non possiamo non tenere conto di quanto avvenuto lo scorso 25 settembre a livello nazionale e di quanto accaduto prima nella Regione Marche. In questo quadro – ha affermato Pesaresi – la mia candidatura è migliore per battere il Centrodestra per due motivi politici. Il primo: il sindaco, che ha governato bene in questi anni, ha individuato un suo successore all’interno della sua stessa Giunta e questa è una posizione conservativa, autoreferenziale, autocentrata e questo rischia di essere una debolezza. Il secondo motivo: la mia è una candidatura che ha forti radici in città e questo è un elemento che conta, lo richiedono gli stessi elettori».

Pesaresi ha poi illustrato lo svolgimento della mattinata, con la divisione degli oltre 300 partecipanti riuniti in plenaria nelle sei stanze tematiche: La Città che partecipa centrata sul tipo di governo della città orizzontale e non verticistico; La città che si prende cura nella quale affrontare i temi del welfare e della salute; La città che respira dove discutere di temi ambientali e di mobilità; La città che si rigenera sul tema dell’urbanistica e della città a misura di bambino; La città in movimento, dedicata allo sport e infine La città creativa: una riflessione sulla cultura, sul capitale umano, sul rapporto città-Università. 

Su tre ulteriori temi Pesaresi ha rinviato il confronto a tre prossime iniziative ad hoc: il commercio e l’artigianato, la scuola ed il porto. Scuola come luogo di una nuova socialità, quale centro civico permanente. «Le scuole – ha sottolineato Pesaresi – popolano i quartieri ed hanno spazi e infrastrutture che possono essere utilizzate a servizio dei cittadini». Rispetto al porto Pesaresi ha già dichiarato di voler riservare a sé la delega una volta sindaco ed ha precisato: «Serve un approccio meno cittadino nell’affrontare i temi ad esso collegati e dobbiamo dimenticare la narrazione che ci accompagna da troppo tempo di una contrapposizione tra città e porto, tra chi vuole passeggiare e chi lavora sulle gru. È una storia che ci siamo raccontati a lungo per tenere le cose ferme come sono. Entrambe le esigenze: lo svago ed il lavoro possono convivere in quel luogo».
«Da oggi – ha concluso Pesaresi – si apre un laboratorio urbano per la città, perché visione e concretezza non sono incompatibili, chi afferma il contrario o non ha l’una o non ha l’altra. Visione e concretezza possono viaggiare bene assieme e questa città ha bisogno di sognare, di sognare a colori, di respirare, di aprire le porte. La politica ha il compito di regalare questi sogni altrimenti non ci sarebbe differenza tra un sindaco e un amministratore delegato. Ancona può decidere che città vuole essere. Una città gentile nel relazionarsi con i cittadini, con i suoi giovani, che vogliono restare e non andarsene, che chiedono luoghi dove poter elaborare progetti. Siete tutti voi il motivo per cui vinceremo le elezioni primarie».
 
 

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