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Alternativa per l'Italia, ecco i candidati. Adinolfi «Eutanasia è mattanza di Stato, la 194 va asfaltata. Noi la sorpresa nelle Marche»

Si è svolta oggi la conferenza di presentazione della lista dei candidati marchigiani alle elezioni politiche di Alternativa per l'Italia, alla presenza del presidente nazionale del movimento Mario Adinolfi

«Le Marche sono per Alternativa per l’Italia un banco di prova importante per una crescita politica che guarda al 25 settembre come punto di partenza di un’avventura che dimostrerà una forza che verrà subito spesa tra qualche mese alla comunali di Ancona e in altri centri della regione che vanno al voto nel 2023. La proposta politico-programmatica di Alternativa per l’Italia punta ad essere la sorpresa nella geografia complessiva dei rapporti di forza nelle Marche, grazie anche alla qualità del team di candidati che offriamo ai cittadini e che oggi ufficialmente presentiamo. Ogni singolo candidato della nostra lista, si presenta senza interessi personali ma ha pagato e continua a pagare di persona le proprie scelte». Parole di Mario Adinolfi, co-fondatore di APLI insieme a Simone Di Stefano.  Adinolfi ha esposto velocemente il programma di APLI, del quale ha sottolineato alcuni punti tra cui il no alla «mattanza di Stato dei disabli” (eutanasia e suicidio assistito) e il diritto universale a nascere che va inserito nella nostra costituzione perchè la legge 194 non va rivista, va asfaltata». 

Il capolista alla Camera

Sono intervenuti poi i due capolista di Camera e Senato:Fabio Sebastianelli (capolista alla Camera): «Sono sposato, due figlie, piccolo imprenditore artigiano. Ho svolto molti lavori (anche da dipendente) e fatto esperienze forse poco comuni come ad esempio, per citarne una, la partecipazione come volontario alla missione arcobaleno del 1999 che, come ricorderete, ha permesso di accogliere i profughi Kosovari nella vicina Albania. Esperienze che mi hanno segnato, in positivo, e permesso di conoscere da vicino scorci di mondo esterni al nostro vivere quotidiano. Vivo ogni giorno sulla mia pelle i problemi economici delle famiglie e anche delle aziende italiane. Avendo lavorato per anni come dipendente, ho vissuto anche quelli dei lavoratori dipendenti. Tutto questo non mi rende più bravo, mi consente però di poter essere vicino a tutte queste categorie di persone avendo fatto esperienza di tutte queste realtà. Ho scelto di impegnarmi in politica convinto che la politica debba essere al servizio dei cittadini e non il contrario. In primo luogo per provare a risolvere i problemi di questi ultimi e, forse egoisticamente ma come genitore non posso fare altrimenti, per poter dare alle mie figlie un'Italia migliore di quello che Governi, ormai disinteressati al destino dei cittadini e del Paese, offrono loro. Da eletto porterò avanti i programmi del mio partito senza dimenticarmi della mia regione, le Marche. A questo proposito, noi di APLI siamo disponibili ad ascoltare i problemi e le proposte di tutti. Associazioni di categoria, di volontariato, e ovviamente di ogni singolo cittadino. Se lo vorranno, saremo la loro voce in Parlamento». 

La capolista al Senato

Cristiana Di Stefano ( capolista al Senato): «Sono nata a Porto San Giorgio, ma abito a Macerata dal 1993. La sclerosi multipla mi fu diagnosticata quando già era in fase avanzata, ma non mi sono persa d'animo, ho sempre lottato per la mia autonomia e ho continuato a lavorare fino al prepensionamento forzato. Sono riuscita, nonostante le difficoltà, anche a portare avanti il mio ruolo di madre fino ad accompagnare mio figlio all'altare ed oggi ho la gioia di essere nonna di due splendidi nipoti. Da qualche anno mi sono impegnata in politica perchè vivendo in prima persona i problemi legati alla disabilità so cosa potrebbe fare lo Stato per aiutare davvero i disabili. E per questo lavorerò una volta eletta. Cito qualche. Che mi sta a cuore: Innalzamento delle pensioni minime per i disabili a 1000 euro indipendentemente dall'ISEE, Occorre creare un piano nazionale socio sanitario che elimini le diseguaglianze e disparità nei servizi e trattamenti destinati ai disabili. Attualmente infatti, i vari servizi e contributi, variando da regione a regione, stanno creando discriminazione e violano l'articolo 3 della costituzione. Questo sta avvenendo da anni, cioè da quando il sociale e la sanità sono stati delegati ad essere amministrati dalle più disparate sensibilità delle singole regioni. Va cambiata la finalità nella legge 104 di modo che il destinatario e beneficiario della stessa sia la persona non autosufficiente, perché quest'ultima non venga più considerata appendice della famiglia, ma soggetto di diritto.Per i disabili che vivono attaccati alle macchine la corrente elettrica è vita. Le bollette della luce devono essere a carico dello Stato». 

Gli altri candidati al Senato

Gabriele Cinti: dipendente, in pensione, dell'Assemblea legislativa della Regione Marche

Rita Boccia: insegnante

Gli altri candidati alla Camera

Clara Ferranti: docente universitaria ( chiamata anche, dopo la tempesta mediatica scatenata dalla sua richiesta in aula di dire una preghiera, “ la prof dell'Ave Maria”)

Oscar Piergallini: preparatore atletico professionista

Lorena Narcisi: Insegnante.

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