Adriarico Mediterraneo: libertà e repressione nel Mediterraneo alla 12eisma edizione del festival
Adriatico Mediterraneo alla XII edizione al via dal 29 agosto al 1 settembre 2018. Tre incontri per esplorare libertà e repressione nel Mediterraneo: dai braccianti in Italia agli scrittori turchi ai limiti e ai significati della parola “diritti” Torna per il terzo anno ad Adriatico Mediterraneo Festival la rassegna di incontri “Diritti e Rovesci – La tutela dei diritti in un mondo che cambia”, a cura del Garante dei Diritti - Ombudsman delle Marche e con il patrocinio del Consiglio Regionale Assemblea Legislativa delle Marche. L’obiettivo è come sempre quello di approfondire la situazione dei diritti in Italia e nell’area del Mediterraneo, grazie alla presenza ad Ancona di scrittori, attivisti, giornalisti che conoscono in prima persona crisi, repressioni e battaglie per la libertà tra Nord Africa, Medio Oriente ed Europa.
Per l’edizione 2018 sono tre gli incontri in calendario, da giovedì 30 agosto a sabato 1 settembre, alle 18.15 al Foyer dell’auditorium della Mole Vanvitelliana di Ancona. Mercoledì 29 agosto alle 18.15 alla sede del segretariato dell’Iniziativa Adriatico Ionica alla Cittadella di Ancona, verrà consegnato il Premio Adriatico Mediterraneo 2018 a Aeham Ahamad, il “pianista di Yarmouk”, fuggito dalla Siria devastata dalla guerra quando è diventato per lui impossibile continuare a suonare per la popolazione stremata dal conflitto. Il primo degli incontri veri e propri di “Diritti e Rovesci” sarà giovedì 30 luglio, per parlare di sfruttamento e violazioni dei diritti nei campi non solo italiani. “Il diritto al lavoro e alla dignità” il titolo del dibattito che coinvolgerà Aboubakar Soumahoro e Stefania Prandi. Aboubakar Soumahoro, sindacalista di USB, è uno dei leader dei braccianti della piana di Gioia Tauro, in cui vivono e lavorano in condizioni al limite migliaia di braccianti immigrati e dove lo scorso 2 giugno è stato ucciso l’attivista Soumaila Sacko. Stefania Prandi, giornalista, è l’autrice di “Oro rosso”, un duro reportage sulla condizione di violenza e sfruttamento in cui vivono e lavorano le donne braccianti in Italia, Spagna e Marocco. Venerdì 30 agosto “Diritti e Rovesci” torna a ragionare su uno dei Paesi al centro degli equilibri mediterranei e mediorientali: la Turchia del presidente – autocrate secondo molti - Recep Tayyp Erdogan. Dopo avere ospitato negli anni precedenti il giornalista Yavuz Baydar e la scrittrice Asli Erdogan, quest’anno la rassegna accoglie una delle voci giovani più interessanti e indipendenti della Turchia, lo scrittore Hakan Gunday. “Diritto di scrivere, libertà di parlare: Turchia 2018” è il tema dell’incontro che ha l’obiettivo di cercare di capire quali strade abbiano le voci critiche in Turchia per potersi esprimere. A chiudere Diritti e Rovesci 2018 è un dibattito che parte da un caso editoriale, il libro di Alessandro Barbano “Troppi diritti”. Al foyer dell’auditorium della Mole Vanvitelliana si confronteranno proprio Alessandro Barbano, giornalista ex direttore de “Il Mattino”, e il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi. L’appuntamento per le risposte, o forse per altre domande, è sabato 1 settembre alle 18.15 al foyer dell’auditorium della Mole Vanvitelliana per la conclusione dell’edizione 2018 di Diritti e Rovesci.