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Porto di Ancona, merci in crescita: +12% di traffico in tre mesi

In crescita costante i dati relativi al traffico merci degli scali di Ancona e Ortona, entrambi dell' Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale

ANCONA – In crescita costante i dati relativi al traffico merci degli scali di Ancona e Ortona, entrambi dell' Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale. Entrambi vanno in doppia cifra rispetto al primo trimestre 2019: +12% per il porto dorico e +26% per lo scalo abruzzese. 

In particolare, il traffico merci complessivo del porto di Ancona tocca, nel primo trimestre 2022, le 2,71 milioni di tonnellate, con una crescita del +21,7% sul primo trimestre del 2021 quando le merci movimentate furono 2,23 milioni di tonnellate. Nello scalo dorico è positivo l’andamento di ogni tipologia di merce. Ammontano a 869.187 le tonnellate di prodotti petroliferi movimentati dalla raffineria di Falconara Marittima (+25,6%). Le merci solide rinfuse crescono del +134,3% passando da 65.041 a 152.367 tonnellate con un aumento legato, in particolare, alla movimentazione di prodotti cerealicoli e di metalli, destinati quest’ultimi alla manifattura delle Marche e del Centro Italia. Positivo anche il traffico container pari a 42.107 Teus (+19,7%) nei primi tre mesi dell’anno. Le merci trasportate nei Tir toccano 1,38 milioni di tonnellate, con una crescita del +14,3% confermando il ruolo del porto di Ancona nelle Autostrade del mare, grazie al potenziamento delle linee per i porti greci di Patrasso e Igoumenitsa e al buon andamento del traffico merci sulla linea per l’Albania.

Il traffico passeggeri dello scalo, nel confronto fra il primo trimestre 2021-2022, cresce del 24% arrivando a 76.659 persone imbarcate e sbarcate. Valore che rimane tuttavia inferiore al primo trimestre 2019 quando i passeggeri furono 96.800. È questo l’unico comparto dei traffici in cui gli effetti dell’emergenza sanitaria non sono stati ancora completamente assorbiti. «L’andamento dei dati dei principali porti di Marche e Abruzzo è testimone della positiva ricaduta economica e sociale dovuta al ruolo di questi scali, fondamentali per le città portuali di riferimento e per le comunità dei territori – afferma Vincenzo Garofalo, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale – Come sistema portuale abbiamo il preciso compito di essere a fianco di questo dinamismo e dell’impegno costante del cluster marittimo per un miglioramento continuo».

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