Innovazione, i dispositivi IoT marchigiani in vetrina al Ces
L’evento americano è da oltre 40 anni l’appuntamento più influente nel mondo della tecnologia e delle invenzioni. Fedeli: “Safety Bubble Device è pronto per i mercati esteri”
L’ingegno marchigiano porta il tricolore italiano al Ces, l’International Consumer Electronic Show considerato l’evento tecnologico più influente del mondo e, da oltre 40 anni, appuntamento imperdibile per imprenditori e innovatori che vogliono mettere le loro invenzioni sui banchi di prova del mercato. È Iotalab, la start up anconetana nata dall’unione tra Vesta e Zanini Consulting, una delle aziende italiane che l’Ice, l’agenzia del Ministero delle Sviluppo Economico dedicata all’internazionalizzazione, accompagnerà all’evento mondiale che si terrà in remoto dall’11 al 14 gennaio. Riflettori puntati su Safety Bubble Device, un dispositivo elettro
“SBD è stato implementato e ora può consentire di rilevare la presenza di altri dispositivi di protezione individuale – spiega Simone Fedeli, socio fondatore e a capo del team di ingegneri di Iotalab – Se il lavoratore non li ha indossati viene allertato e non può accedere ai varchi per andare sul luogo di lavoro, fabbrica o cantiere che sia”. Una grande opportunità. Il Ces è infatti un formidabile palcoscenico che permette alle aziende di affacciarsi sul mercato statunitense, da sempre il principale al mondo per l'elettronica di consumo. Finora Safety Bubble Device è stato impiegato nelle situazioni più disparate: eventi di networking e di beneficenza, mostre d’arte, in ambiente lavorativo o all’interno di istituti scolastici. Il device, nei giorni scorsi, grazie alla collaborazione con Tecnodata, la società che ha realizzato per Iotalab il software di contact tracing, è entrato anche a far parte degli accorgimenti che garantiscono la sicurezza dei pazienti della clinica Villa Anna di San Benedetto del Tronto.