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Qualità della vita, Ancona perde 14 posizioni: «Nonostante tutto si vive bene»

«Fieri della qualità della vita nella nostra provincia. Ma non abbassiamo la guardia». È questo il commento di CNA Territoriale di Ancona ai dati pubblicati da Il Sole 24 ore sulla qualità della vita nelle Provincie italiane

«Fieri della qualità della vita nella nostra Provincia. Ma non abbassiamo la guardia». È questo il commento di CNA Territoriale di Ancona ai dati pubblicati da Il Sole 24 ore sulla qualità della vita nelle Provincie italiane. «Nel nostro territorio la qualità della vita è ancora un valore aggiunto di cui andar fieri, ma invitiamo le Istituzioni a non adagiarsi sugli allori, poiché permangono ritardi e problematiche legate al nostro modello di sviluppo, che rendono fragile il profilo sociale e culturale, erodendone la tenuta competitiva del sistema, non a caso osservato speciale dall’Unione europea- si legge in una nota di CNA- nonostante la generale posizione della Provincia di Ancona (30° a livello nazionale), invidiata dalle altre province marchigiane ma in difetto rispetto a realtà similari, vanti un giudizio molto positivo alla voce “Giustizia e Sicurezza” (smentendo di fatto la cronaca quotidiana) e “Demografia e società”, non possiamo dimenticare il fatto che oltre alle notizie certamente non confortanti del nostro principale polmone industriale, l’entroterra jesino e fabrianese, gli altri macro-indicatori ci dicono chiaramente che anche la provincia di Ancona è bloccata sulla media nazionale».

«E la perdita di 14 posizione "in classifica" in un solo anno non possono che essere un campanello di allarme. Sul fronte “Ambiente e Servizi” la posizione che ci è stata assegnata è senza dubbio preoccupante perché racchiude indicatori sensibili, diffusi e con una valenza strategica che peggiora da anno in anno. Altrettanto preoccupante il dato sugli “Affari e Lavoro”, che la CNA tiene costantemente monitorati dal suo osservatorio provinciale e la cui 59° posizione è la peggiore rilevata tra i sei indicatori dello studio. Una nota di sollievo l'indicatore “Ricchezza e Consumi”, il cui dato mediano rispetto al quadro nazionale non ci deve esaltare, sebbene il trend positivo rispetto allo scorso anno denota una ripresa che pone le basi alla stabilizzazione del clima di fiducia generale, essenziale per alimentare l’economia generata dai nostri piccoli negozi di vicinato e dei tanti artigiani dei servizi che rappresentano l’ossatura della regione più artigiana d’Italia. A confermare la tradizionale nomea del “qui si vive bene” subentra il tema del “Cultura e Tempo libero”, che registra un trend positivo a differenza delle altre province marchigiane e che rappresenta un segnale incoraggiante, stimolando da un lato ad investire per trattenere le comunità nei nostri centri cittadini e dall'altro a promuovere il territorio sul piano turistico. Per la CNA di Ancona i voti attribuiti dal Sole 24 Ore confermano il profilo del nostro territorio, premiano gli sforzi, ma ammoniscono al contempo a non tergiversare sulle scelte strategiche che oggi più che mai risultano vitali per evitare l’isolamento infrastrutturale, la degenerazione del mercato del lavoro, lo spopolamento dei centri montani, la fuga dei nostri giovani talenti. In poche parole mantenere alta la guardia per scongiurare gli effetti nefasti che un’area definita in “transizione” con outlook negativo potrebbero decretare inesorabilmente lo scivolamento verso sud». 

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