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Pasqua in agriturismo: tavoli, camere da tutto esaurito e c’è la moda del take away

È un bilancio davvero positivo quello tracciato da Terranostra Marche, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Coldiretti, con numeri da "sold out" dal nord al sud della regione per il ponte pasquale

Dal nord, dalla Romagna o dal Lazio ma anche dall’estero. Dal Venerdì Santo alla Pasquetta per le camere e con le cucine in piena attività per soddisfare sia i propri commensali. È un bilancio davvero positivo quello tracciato da Terranostra Marche, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Coldiretti, con numeri da tutto esaurito dal nord al sud della regione per il ponte pasquale. «L’agriturismo viene scelto anche perché dà la possibilità di toccare con mano l’autenticità, visitare le strutture e godere dei paesaggi naturali che le circondano» spiega Giovanni Togni, presidente di Terranostra Marche. Sulle tavole non mancherà di certo la carne di agnello, presente in un menu su tre (33%), secondo Coldiretti/Ixe’. Tra chi porterà agnello a tavola, oltre uno su quattro – rileva Coldiretti - lo acquisterà direttamente dal produttore. La stragrande maggioranza sceglierà comunque agnello Made in Italy a dimostrazione di una accresciuta sensibilità verso l’origine di quanto si porta in tavola.

Proprio le Marche sono la seconda regione, dopo l’Abruzzo, per la produzione di carne di Agnello del Centro Italia, Igp che solo per la nostra regione vale 1,3 milioni di euro secondo i dati Ismea. «Acquistare prodotto marchigiano – spiegano da Terranostra – significa avere la certezza di un cibo di altissima qualità, allevato nel rispetto dell’ambiente a dispetto di prodotti esteri, spesso provenienti dall’est Europa, che non rispettano i nostri standard. È inoltre un modo per difendere i circa 3mila allevamenti della nostra regione che con il loro lavoro portano economia e presidio del territorio in aree spesso marginali e a rischio abbandono».

Per pranzo non tutti si accomoderanno negli oltre 18mila posti tavola negli agriturismi marchigiani. «Abbiamo ricevuto – aggiunge Togni – numerose richieste di asporto. C’è chi preferisce stare in casa, riposandosi dai fornelli senza però rinunciare alla tradizione. Quella del take away è una possibilità che è arrivata grazie al pressing di Coldiretti. Fatto il suo esordio ai tempi del lockdown, è stata poi inserita nella nuova legge regionale sugli agriturismi dando un'ulteriore occasione di fare reddito alle aziende agricole».

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