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I Folkantina sorprendono ancora con "Sebbene", autoironico inno sull'indecisione cronica

La band nata nel 2009 ad Ancona pubblica il suo secondo videoclip dopo "La canzone del vì", raccontando le difficoltà di prendere anche le più piccole decisioni nel brano che ha dato anche il titolo all'album

Genuini, coinvolgenti e spensierati. I Folkantina, band nata nel 2009 ad Ancona dall’unione di musicisti con esperienze estremamente eterogenee, fanno il bis uscendo con il loro secondo videoclip (anche questo diretto da Fabrizio Redaelli), dopo “La canzone del vì” che costituisce il primo singolo pubblicato dal gruppo. Con il “Gasoline”, la stazione ferroviaria, Collemarino e Palombina come location scelte per girare, “Sebbene” – brano che dà anche il titolo al primo album del complesso che ha visto la luce un anno fa – si configura come un inno a tinte autoironiche dedicato a tutte le persone indecise, costantemente in bilico al momento di prendere decisioni e capaci di cambiare opinione in modo repentino.

«E’ una canzone nata da un’idea di Emanuele Storti che poi è stata sviluppata, e rappresenta un po’ uno spaccato della vita di una band – spiega il frontman Filippo Ripanti – dove ascoltare e porci domande, mediare e trovare compromessi, soprattutto quando si è in tanti, diventa un passaggio obbligato al momento di intraprendere una direzione musicale, ma anche per convivere nella quotidianità. D’altronde, è quello che ci ha permesso di conciliare i nostri diversi vissuti artistici, visto che abbiamo imprinting decisamente diversi: dal metal, al reggae, alla musica celtica. Differenti provenienze ma un cammino comune, perché questo condensare generi così diversi tra loro non è stato un limite, bensì un valore aggiunto che ci ha permesso di ampliare le nostre conoscenze e crescere musicalmente».

La line-up è infatti particolarmente corposa, ed è composta da otto elementi: Filippo Ripanti (voce), Andrea Socci (violino), Emanuele Storti (fisarmonica), Stefano Accoroni (chitarre e banjo), Michele Pettinari (chitarra acustica e mandolino), Federico Pesco (basso), Stefano Orlandini (percussioni), Valerio Mori (batteria), a cui va aggiunto Leonardo Rosselli che ha partecipato con flauto e sax alla realizzazione dell’album. I Folkantina, il cui sound di stampo folk-rock risente di contaminazioni balcaniche e sudamericane miscelate con la reinterpretazione della tradizione musicale popolare, hanno alle spalle oltre 160 concerti, ed hanno d’altronde nel “live” la loro dimensione ideale, in virtù di giocose improvvisazioni e un forte coinvolgimento del pubblico nelle loro esibizioni. E nella lista delle partecipazioni, figurano anche festival internazionali (Premio Internazionale della Fisarmonica di Castelfidardo, Festival del Folklore di Apiro) e la presenza sul palco di Musicultura a Macerata.

«Quella di Musicultura è stata una bella esperienza, molto formativa – dice Ripanti – oltre a costituire anche un motivo di orgoglio visto che è stata una chiamata inaspettata. Il futuro? Sarà su un palco, dove ci continueremo ad esibire, ma proseguiremo anche a comporre perché la pubblicazione dell’album ha rappresentato il punto di partenza di un percorso che vorremmo continuare a seguire. L’idea di dare un seguito in studio a “Sebbene” ci piace e ci stimola, vedremo con quali tempistiche».

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