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La nuova Conerobus si presenta. D'Angelo fissa i paletti: «Efficienza, sicurezza e lotta all'evasione»

Presentato il nuovo consiglio di amministrazione dell'azienda. «Porteremo avanti una politica all’insegna del risparmio - spiega il neo presidente - e dell'impegno comune, con la volontà di rafforzare il ruolo di Conerobus quale realtà indispensabile per la collettività»

ANCONA - «La macchina è partita, ed ha una targa nuova». Utilizza una metafora automobilistica Italo D’Angelo, il nuovo Presidente di Conerobus, nella conferenza stampa di presentazione del nuovo consiglio d’amministrazione. Accanto a lui, questa mattina, gli altri membri: la manager aziendale Manuela Matteucci, il vicepresidente Marcello Pesaresi (memoria storica dell’azienda che ha personalmente battezzato nel 1999) e Arduino Tassi, facente parte del CdA e pertanto trait d’union tra il vecchio ed il nuovo consiglio, oltre all’amministratore delegato Giorgio Luzi. Si ricomincia da quello slogan, “La linea che unisce” che ha rappresentato il filo conduttore di Conerobus, pronto però a voltare pagina e ad aprire un nuovo ciclo, con i suoi oltre 300 mezzi ed i suoi 460 dipendenti.

«Non sarò un presidente di poltrona – ha annunciato D’Angelo – ma ho intenzione di dare concretezza al mio ruolo. Il sindaco Daniele Silvetti ha già avuto modo nei giorni scorsi di illustrare medianti il prospetto dei conti la delicata situazione in cui verte l’azienda: a noi spetta il compito di amministrarla nell’interesse dei cittadini, intraprendendo una politica all’insegna del risparmio. Conerobus è una realtà indispensabile per la città e la provincia, un punto fermo per collettività e cittadini, e noi ce la metteremo tutta per non deludere la fiducia che ci è stata concessa».

Un primo taglio sarà proprio quello dell’indennità da presidente. D’Angelo ha annunciato di voler assolvere all’incarico a titolo gratuito nonostante i 27mila euro lordi annui deliberati dall’Assemblea dei Soci. «L’Anac dirà se mi spetta un compenso per dirigere questa società partecipata – ha spiegato – oppure se, quale dirigente di pubblica sicurezza in pensione, oggi libero professionista e avvocato, non ne ho diritto. Non rappresenterà, comunque, una difficoltà lavorare gratuitamente per la nostra comunità. Quanto prima incontreremo i sindacati per concordare con i lavoratori le strategie da adottare per migliorare l’organizzazione del lavoro, la sicurezza e l’evasione dei titoli di viaggio. Intanto confidiamo nell’aiuto del Ministero per le Infrastrutture e nel Governo regionale per avere quanto prima i ristori e parte del fondo aggiuntivo, risorse che consentiranno alla società di operare in sicurezza e mantenere la qualità del servizio».

La conferenza stampa

D’Angelo ha tenuto precisare che la sua nomina è stata voluta dal centrodestra e ha ringraziato il sindaco del capoluogo, Daniele Silvetti e l’assessore Giovanni Zinni, titolare delle delega ai rapporti con Conerobus, che hanno proposto il suo nome ai soci pubblici e privati e alla Lega che lo ha proposto “quale garante di qualità e trasparenza”. Il presidente parla poi della necessità di combattere l’evasione («No ai controllori-sceriffi, ma servirà indubbiamente dare un giro di vite a questo fenomeno») e di certificare la sicurezza («Confidiamo nel supporto di prefetto e questore, affinché le forza dell’ordine ci affianchino in un’opera di moralizzazione ma soprattutto di rispetto della cosa pubblica»). Altro punto cardine, la volontà di incentivare l’uso dei mezzi nell’ottica di una visione più green delle città e di una migliore circolazione: «Garantire un servizio pubblico efficiente e di qualità significa anche rispettare l’ambiente e quindi inquinare di meno, nonché rendere le nostre strade meno trafficate»

Il presidente di Conerobus rilancia poi l’idea di un numero verde al servizio dei cittadini per le segnalazioni di disservizi e comportamenti non corretti, e chiude con un aneddoto. «Appena mi sono insediato – ha raccontato il Presidente – un lavoratore con trent’anni di servizio mi ha confessato che viene al lavoro sempre un’ora prima perché questa azienda è la sua vita e ci tiene che tutto sia a posto. Ecco, dovremmo avere tutti l’entusiasmo e la passione di questo collaboratore, remare tutti nella giusta direzione, rispettando i nostri compagni di viaggio. Solo con l’aiuto di tutti riusciremo a mettere in salvo questa azienda”. Per la consigliera Matteucci «deve essere chiaro che per il cambiamento inizia oggi. Ci sarà bisogno inizialmente di un intervento forte e di messa in sicurezza dei conti e qui la politica dovrà fare la sua parte. Poi andremo a incidere sulla gestione ordinaria perché siamo convinti che ci siano margini per migliorare. Siamo chiamati tuti a dare qualcosa in più per affrontare i tempi complessi che stiamo vivendo».

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