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Baby gang e sicurezza, i commercianti del centro: «Pochi controlli, non siamo tranquilli»

L’allarme baby gang ha fatto emergere delle altre problematiche contingenti come ad esempio gli scarsi controlli lamentati da molti esercenti. Sul tema della microcriminalità, invece, l’idea diffusa è che ci sia una carenza educativa

L’allarme baby gang, con il proliferare di reati tipici della microcriminalità nel centro di Ancona, è stata l’occasione per una riflessione con gli esercenti del centro storico su alcune tematiche sempre d’attualità: la carenza di controlli e l’emergenza educativa. Secondo i pareri più diffusi, le vie del centro sono poco presidiate lasciando terreno fertile a queste bande che stanno diventando sempre più incontrollabili:

«Una volta le pattuglie c’erano ora, invece, non le vediamo più – ha spiegato Francesco della Galleria Gioacchini – Questi gruppettini scorribandano ma sarebbero facilmente arginabili. Per dieci ragazzi di 15-16 anni ciascuno non serve l’antimafia, bastano un paio di volanti. Nei negozi difficilmente entrano, più che altro il problema è per la gente che passeggia». Irene, commessa di Vargar Sisti si lascia andare invece ad una valutazione più ampia: «Difficile spiegare i motivi di quanto sta accadendo, il fatto che in centro non ci siano attrattive per i giovani non può essere una scusante lecita. La carenza è educativa, ci sono delle problematiche serie alla base».

Campanello d’allarme molto utile è anche quello fornito da Matteo, titolare di AT.P.CO Store Ancona: «L’attenzione dovrebbe essere alta soprattutto la sera. E’ pieno di ragazzi che bevono, che fumano e danno fastidio naturalmente forti del fatto che i controlli sono pochi. Il centro troppo spesso viene lasciato a sé stesso, poca pulizia e troppa disattenzione. Andrebbe valorizzato, non bastano solo gli spot con mister Mancini campione d’Europa da parte della Regione». Più o meno sulla stessa linea d’onda anche Andrea, volto storico di “Ramas”: «A livello generale non so quanto intensi siano i controlli, io vedo solo macchine di pubblici ufficiali che girano ma mai gli stessi a piedi ad esempio. Con più attenzione e maggiori controlli saremmo tutti più tranquilli. Parlo per gli esercenti ma anche per la gente che semplicemente sceglie di fare una passeggiata».

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