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Italia Viva Marche, mobilitazione contro il taglio del fondo contro i disturbi alimentari

Prevista sabato 20 gennaio una giornata con iniziative in diverse città, ed una petizione a favore del rifinanziamento del fondo per il contrasto dei tali disturbi, per cui non è stato rinnovato il contributo finanziario nell'ultima legge di bilancio

La giornata di mobilitazione è stata messa in calendario per sabato 20 gennaio, data in cui prenderà il via una campagna di sensibilizzazione sul tema dei disturbi alimentari per contrastare il fenomeno, ampiamente sottostimato. Sono previste iniziative a Falconara, Senigallia, Fermo, Macerata, Tolentino, Montecassiano, Matelica e Cagli: a promuovere gli eventi è Italia Viva “per sollecitare il governo ad un ripensamento – si legge nella nota – sul mancato rifinanziamento del fondo nazionale per il contrasto dei disturbi alimentari: la Legge di bilancio varata a fine dicembre 2023 non ha infatti rinnovato il contributo finanziario istituito nel 2022 dal Governo Draghi per contrastare il fenomeno”.

«È un’epidemia silenziosa e in costante crescita – afferma Fabiola Caprari, Presidente regionale del partito – e sono tre milioni e duecentomila, oggi in Italia, le persone affette da anoressia e bulimia, in gran parte adolescenti e per un terzo bambini dagli 8 ai 12 anni. E il carico della loro cura, lunga e impegnativa, è quasi sempre sulle spalle delle famiglie. Ma adesso i servizi sanitari che si occupano di queste patologie rischiano di “chiudere”, o di essere ridimensionati se non verrà prorogato il fondo di 25 milioni di euro “per il contrasto dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione” previsto dalla precedente legge di Bilancio a favore delle Regioni, e non rinnovato dal nuovo provvedimento licenziato dal governo. Quel fondo ha permesso di ampliare l’organico dedicato a questi disturbi e di far partire progetti che non andranno avanti senza professionisti e senza finanziamenti alle strutture».

Sono 126 le strutture, di cui 122 del Servizio Sanitario Nazionale e le altre del privato accreditato, che erogano i trattamenti medici e psicologici specifici per queste malattie, cure che possono comportare anche lunghi ricoveri. Nelle Marche sono tre: una a San Marcello (AN), una a Fermo e una a Pesaro. «Il “fenomeno” delle ragazze e dei ragazzi affetti da bulimia e anoressia si è ingigantito dopo il Covid – continua Caprari – e si calcola che i casi siano aumentati del 30-40% (i ricoveri durante e dopo il lockdown erano saliti del 50%). Aumenta la componente maschile, soprattutto nelle nuove generazioni, ma la stragrande maggioranza delle pazienti sono donne. E l’età scende ancora, parliamo spesso di bambini: anche le cure per loro sono offerte in pochi centri, eppure circa il 20% delle diagnosi sono sotto i 14 anni, il 10% sotto i 12 anni. Ci sono diversi casi di bambini di 6-7 anni ed è difficilissimo gestire la cura, perché è un’età in cui non si può fare la psicoterapia che si fa con gli adulti, è un lavoro diverso e molto più complesso, e serve personale specializzato. Così i viaggi della speranza delle famiglie continuano».

«Un paese che non si occupa dei suoi giovani – chiude Caprari – è un paese senza futuro. Con la mobilitazione regionale e la firma della petizione, chiediamo al Governo di rimediare, con urgenza, al taglio del finanziamento del fondo e in prospettiva di rendere il fondo stesso strutturale e non temporaneo». Il dettaglio sulle iniziative è reperibile sulla pagina Facebook di Italia Viva Marche.

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