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Politica

"Ancona che...attende", le opposizioni bocciano i primi 9 mesi di Giunta Silvetti

Dai cantieri fermi al degrado, passando per la mobilità sostenibile, i gruppi consiliari di Partito Democratico, Ancona Futura, Azione, Ancona Diamoci del Noi, Altra Idea di Città hanno spiegato in una conferenza stampa i nove motivi di dissenso

ANCONA - Nove mesi di governo cittadino, le opposizioni fanno "il tagliando" alla Giunta Silvetti. Giudizio negativo, tanto che il consigliere Comunale di Ancona Futura, Diego Urbisaglia, ha coniato lo slogan "Ancona che attende", sulla falsa riga dei titoli degli ultimi grandi eventi. Dai cantieri fermi al degrado, passando per la mobilità sostenibile, i gruppi consiliari di Partito Democratico, Ancona Futura, Azione, Ancona Diamoci del Noi, Altra Idea di Città hanno spiegato in una conferenza stampa i nove motivi di dissenso.

Decoro

«Quello che è stato il mantra durante la campagna elettorale - spiegano le opposizioni- è il fallimento più evidente. La città è più sporca ed imbrattata che mai. Consulenti al decoro, nuovo costoso personale di staff del Sindaco, soldi spesi per incarichi di bottega, ma nessun risultato, anzi un evidente peggioramento. Il progetto di Piazza del teatro è al palo, uscito persino dal Piano Triennale delle Opere Pubbliche». 

Lavori pubblici

«Non passa giorno che l'Assessore ai lavori pubblici Tombolini si scusi con i cittadini o dimostri pubblicamente l'incapacità della Giunta di portare avanti le opere previste. Verrocchio, Palaveneto, Mercato delle Erbe, via XXIX Settembre, Centro storico e ora anche la Piscina Olimpionica. Cantieri fermi e in ritardo. E quando non possono più dire “è colpa di chi c’era prima”, cercano di coprire le proprie incapacità scaricando sui dipendenti comunali e sulla macchina amministrativa. Gli stessi dipendenti che hanno portato a casa 60 milioni di euro di investimenti e che hanno fatto le progettazioni iniziali. Improvvisamente incapaci.

Ultima nota: grazie alla filiera, rischiamo anche di perdere i progetti più iconici del PNRR, dal Mercato delle Erbe al Palaveneto. Qui il rischio è che salti la scommessa di futuro della città e quando si diceva che non era scontato portare avanti il PNRR si intendeva proprio questo». 

Cultura e giovani

«Sul piano della cultura un vero disastro. Un assessore del tutto inadeguato e incompetente che vive in un regno a parte: non parla con nessuno né dentro la Giunta né fuori, avvalendosi solo di fantomatici consulenti romani. Figuracce continue, annunci smentiti il giorno successivo dai suoi colleghi di Giunta, il mondo degli operatori culturali in subbuglio, previsione di tagli del 50% ormai lineari per le iniziative, nessuna visione complessiva né tantomeno strategica. Quello che era stato annunciato come uno degli assessorati più strategici appare un carretto senza ruote che si muove in un sentiero di montagna. Per i giovani non va meglio. Battino rappresenta emblematicamente lo spirito dell'Amministrazione: tante chiacchiere e pochi fatti. Sin qui nulla per i giovani anconetani. Niente di niente, neanche un progetto su nuove e vere aule studio, sul trasporto pubblico o su tavoli di co-progettazione con i giovani della città. Per non parlare della tanto sbandierata “economia della notte”. A dispetto del nome dell'assessorato, una politica vecchia fatta di apparenza e priva di essenza, che sta abbandonando i giovani a loro stessi». 

Mobilità sostenibile e ambiente

«Demolizione delle ciclabili, re-inaugurazione di quella fatta - la ciclabile del Conero - PUMS in ritardo e da rivedere, nessun progetto concreto sulla stazione marittima, nessuna strategia alternativa, vaniloqui continui sui parcheggi, anello filoviario al palo. Il PIA 2 scomparso dai radar (ma il consulente Bonifazi?), il bluff delle centraline di controllo. Lo spostamento dei traghetti dal porto storico? Dove è finita la Penisola? E la metropolitana di superficie? Quale atto, oltre le chiacchiere elettorali è stato fatto per procedere?»

Manutenzioni

«Due spiccioli per le manutenzioni. Il sistema è in affanno su tutta la città. Riorganizzazione del comparto tanto ventilata, al palo. Ci si bea del contributo per il G7 Salute che è un evento straordinario ed eccezionale, senza approntare alcun piano strutturale e di sistema. Eppure è stato il cavallo di battaglia della campagna elettorale, dove si è persino promesso che sarebbero state fatte le strade vicinali. Ipotesi bloccata poi dagli stessi uffici e assessori, richiamando la legge. Del resto se metti 1 milione di euro in parte corrente del bilancio per fare tre eventi (Festa del mare, Notte bianca, Natale e Capodanno) è difficile trovare risorse per il verde o le ordinarie manutenzioni». 

Frazioni

«Chiedete ai residenti delle frazioni se le promesse fatte in campagna elettorale hanno avuto un qualche esito. Giunta sparita, tutto fermo, nessun intervento né in manutenzioni, né rispetto ai collegamenti con il centro, né in termini di animazione ed eventi. Le uniche cose che sono state fatte sono quelle previste e già in cantiere ereditate dalla precedente Amministrazione. Come al solito promesse buone in campagna elettorale, e poi abbandonate». 

Sicurezza

«La situazione del Piano San Lazzaro è delicatissima, con cittadini ed operatori del commercio sul piede di guerra per il degrado e per la situazione di totale abbandono. Se il Piano piange, gli altri quartieri non ridono. Dai Quartieri Nuovi sempre più quartieri dormitorio, al degrado crescente più volte denunciato dai cittadini di Grazie, Tavernelle e Torrette, dove la situazione è in continuo peggioramento. Della sfavillante bufala degli eventi e delle feste, nemmeno una se ne è tenuta nei quartieri: tutto racchiuso tra Passetto e Porta Pia. Anche sulla sicurezza, oltre la ricetta di armare la Polizia Locale (anziché dotarla di più personale) non si è andati, una strada facile che porterà però a scarsissimi risultati concreti in una realtà come Ancona (a dispetto di attivare politiche in rete tra operatori ed istituzioni di prevenzione ed educazione)». 

Sociale

«Eliminati gli sgravi Tari per le famiglie in difficoltà, drasticamente ridotto il contributo agli affitti per le famiglie disagiate senza che l’Assessore di riferimento battesse ciglio, le politiche sanitarie della filiera tanto evocata sono sotto gli occhi di tutti e stanno conducendo verso un progressivo smantellamento della sanità pubblica, la scelta di affrontare le politiche di estremo disagio col pugno arrogante delle ordinanze, senza di fatto produrre nessun risultato». 

Squadra

«ll fallimento più grave. Non c'è una squadra al governo. Ci sono interessi contrapposti e c'è un Sindaco isolato, in minoranza politica, che soffre delle divisioni al suo interno e che fa fatica ad imporsi. Quando uno è costretto a dichiarare - da Sindaco - ai giornali che “decide lui” significa proprio che non decide alcunché.

Abbiamo assistito a mille balletti tra assessori che si smentiscono l'un l’altro nelle pagine dei giornali: sull'aumento delle tariffe, sul parcheggio San Martino, sul Molo Clementino, sul Lazzabaretto, sull’ex Savoia, sui concerti alla Mole, sulle piste ciclabili. Da un'assessora che vive nel suo regno (la Bertini) ad un'altra, la Andreoli, con una delega fondamentale come quella delle politiche educative, la cui inadeguatezza politica è sotto gli occhi di tutti coloro che la ascoltano e la incontrano. Dall’evidente contrapposizione tra Zinni e Tombolini alle due scatole vuote degli assessorati di Battino e della Latini. Non c'è una squadra coesa, c'è un accozzaglia di interessi politici e personali, diversi e divergenti». 

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