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Il miglior miele di girasole? È dello jesino Adelmo Calamante

Presentati i risultati del Premio Qualità Miele Marchigiano organizzato dal Centro Agrochimico Regionale Assam. Calamante: "C'è sempre da imparare con la natura, soprattutto nelle stagioni più difficili"

“L’apicoltura è riconosciuta come allevamento animale; alla pari di polli, pecore, mucche etc. che hanno bisogno di energia dalla natura per trasformarla in un prodotto di consumo umano. L’apicoltura è l’unico allevamento animale che non assorbe energia dalla natura, ma nella sua costante opera di impollinazione l’ape permette alle specie vegetali di mantenere la loro biodiversità raccogliendo in cambio  un nettare che altrimenti andrebbe perso.” Con queste parole il Dirigente della Regione Marche per la Competitività e lo Sviluppo dell’Impresa Agricola Roberto Luciani ha concluso presso il Teatro Degli Angeli di Montelupone, l’annuale convegno sull’apicoltura marchigiana .

Nella manifestazione sono stati presentati i risultati del Premio Qualità Miele Marchigiano organizzato dal Centro Agrochimico Regionale Assam, in cui allo jesino Adelmo Calamante è stato consegnata la targa ed il diploma per il miglior miele di girasole.

“Ricevere un riconoscimento è sempre motivo di orgoglio e soddisfazione - spiega Calamante - che ripaga delle tante faticose giornate trascorse tra il ronzio delle api a sollevare arnie e telaini, sostituire regine, recuperare sciami, e devo ringraziare mio figlio che senza lavoro ha dedicato costanza e passione a questa attività risultando indispensabile per la buona riuscita.

Le stagioni apistiche non sono mai uguali, quella trascorsa ha visto maggio e giugno freddi e piovosi con un magro raccolto, ma nel poco la fatalità mi ha permesso di selezionare due mieli monoflora: la colza e l’ailanto. C’è sempre da imparare con la natura, soprattutto nelle stagioni più difficili.
Poi è arrivato luglio pieno di sole e giusta umidità, un continuo e duraturo  fiorire di girasoli con una abbondante produzione. Infatti a causa della brutta primavera i girasoli erano stati seminati in tempi scaglionati e le api hanno dimostrato tutta la loro vitalità.

Molti mi chiedono come diventare apicoltore - conclude Calamante - per me è stato un percorso lungo e difficile, e nonostante gli anni di attività reputo di essere sempre un principiante  pronto ad ascoltare tutte le esperienze e le  tecniche operative degli altri; oggi fortunatamente è possibile aggiornarsi grazie ai corsi annuali di 1° e 2° livello e non dovete avere paura delle api, se le imparate a conoscere bene non pungono… e si lasciano perfino anche accarezzare”.

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