
Foto di repertorio
Nelle Marche ristorate circa 30 imprese su 650: escluso il 95%, tra cui le lavanderie
«Lavanderie artigiane escluse da “codici Ateco” ristorati. Inaccettabile e in fase di conversione ci attendiamo un recupero» ha detto Katia Sdrublini
In termini economici complessivamente la Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia registra quasi 1.000 occupati. «E’ fondamentale quindi – propone Beatrice Stefoni, vice presidente regionale Confartigianato Lavanderie- che, in fase di conversione dei due DL Ristori in Parlamento, venga inserito il nostro codice ATECO. A tal proposito abbiamo sollecitato una maggiore attenzione a livello istituzionale alla nostra categoria. Confartigianato Lavanderie ha chiesto esplicitamente, in modo diretto e attraverso i canali di Confartigianato, che il nostro settore, sempre inserito tra le attività essenziali e quindi aperte, condizione che lo ha visto escluso dalla gran parte delle agevolazioni e ristori, venga considerato degno di attenzione. Per molti di noi il fatturato del 2020 è particolarmente compromesso e la gestione del 2021, pur rimanendo incerta e legata alla durata della pandemia, potrebbe rappresentare un'ulteriore criticità. Staremo attenti e vigili monitorando ogni azione che il Governo intraprende e presenteremo ancora le nostre proposte a tutela e a rilancio della nostra professione».