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I Fondi europei illustrati a territori, la tappa di Ancona: arrivano maggiori risorse per l'energia

È la novità emersa ieri pomeriggio ad Ancona nel corso dell’incontro organizzato dalla Regione Marche all'Auditorium del Buon Pastore per illustrare le opportunità e confrontarsi con i territori in vista della pubblicazione dei primi bandi europei, previste per il mese di marzo

ANCONA - Ben 8,5 milioni di euro subito, derivanti da rimodulazioni delle risorse esistenti. Altri 6,5 aggiuntivi che si libereranno nel 2025 per un totale di 15 milioni di euro che incrementano la dotazione precedente per sostenere l’approvvigionamento energetico delle imprese inseriti nella programmazione europea 2021/2027 che per le Marche conta già oltre un miliardo di fondi tra Fesr e Fse+. È la novità emersa ieri pomeriggio ad Ancona nel corso dell’incontro organizzato dalla Regione Marche all'Auditorium del Buon Pastore per illustrare le opportunità e confrontarsi con i territori in vista della pubblicazione dei primi bandi europei, previste per il mese di marzo. Di fronte a sindaci, assessori, associazioni di categoria, datoriali e dei lavoratori, ordini professionali e parti sociali gli assessori regionali Goffredo Brandoni, Andrea Maria Antonini, Filippo Saltamartini e Monica Mancini, vicepresidente di Svem Sviluppo Europa Marche hanno illustrato i vari obiettivi strategici. Confronti che hanno già portato all’introduzione della misura destinata all’energia con l’obiettivo di ridurre i consumi delle imprese attraverso la realizzazione di impianti di produzione da rinnovabili per l'autoconsumo. Per rendere disponibile la somma la Regione utilizzerà le risorse disponibili dal rientro dei prestiti concessi sul Fondo Energia e Mobilità 2014/2020. Una costruzione dei bandi che parte dal basso e che ha toccato tutte le province per raccogliere indicazioni, suggerimenti, eventuali correttivi. “Abbiamo deciso di fare questi incontri di ascolto – ha esordito l’assessore alle Politiche Comunitarie, Brandoni - perché solo con il contributo degli stakeholder si riesce a capire se la strada intrapresa è quella giusta tant’è che cammin facendo abbiamo modificato ciò che avevamo programmato inizialmente. Siamo aperti a tutti i suggerimenti”.

Con un cofinanziamento di 140 milioni di risorse proprie la Regione Marche ha reso possibile l’attivazione di 882 milioni di risorse europee. A queste si aggiungono due Programmi Operativi Complementari (Poc) con risorse nazionali per 154 milioni di euro. Particolare attenzione alle pmi con il 55% delle risorse del Fesr (circa 310 milioni) destinato all’innovazione di processo e di prodotto, all’internazionalizzazione, allo sviluppo di start up innovative e a modelli di business rispettosi dell’ambiente e delle risorse. Altri 220 milioni sono destinati efficientamento energetico delle imprese, delle aree produttive, degli edifici pubblici e alla mobilità sostenibile. Il futuro nell’innovazione, insomma, ma senza dimenticare il fronte del lavoro. Attraverso la programmazione FSE+, che vale 296 milioni di euro, e in raccordo con università, istituti superiori e Its si punta a frenare la fuga all’estero o in altre regioni dei giovani con borse lavoro, dottorati industriali in grado di potenziare l’occupabilità dei giovani e utili anche per contrastare l’obsolescenza delle competenze dei disoccupati adulti. Da parte sua la Svem, ha ricordato la vicepresidente Mancini “ha messo a punto un portale per agevolare la ricerca dei bandi. Basterà inserire il codice d’avviamento postale per i Comuni per restare aggiornati sulle opportunità per territorio o il codice ateco per quelle relative alle attività economiche. Da parte nostra c’è la disponibilità ad affiancare i Comuni con le nostre professionalità”. Una grande sfida per permettere alle Marche, piegate dalla tante crisi nazionale e locali che dal 2008 hanno riflessi negativi sul suo tessuto economico e sociale, di tornare tra le regioni più sviluppate del Centro Nord. Anche per questo l’obiettivo è quello di mettere a terra tutte le risorse disponibili.

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