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La cooperazione marchigiana per il Piano Mattei: una delegazione ivoriana visita l’azienda Mobitaly

L'incontro è stato organizzato nel quadro di una serie di appuntamenti che la delegazione ivoriana ha avuto nelle Marche, per approfondire le tematiche legate al partenariato tra l'Italia e gli stati africani

CAMERANO – Una delegazione della Costa d’Avorio, guidata dal Ali Sissoko, Sindaco della città di Grand-Lahou, ha visitato oggi l’azienda Mobitaly, nel quadro di una serie di incontri che la delegazione ivoriana ha avuto nelle Marche per approfondire le tematiche legate al Piano Mattei. Ad accogliere la delegazione, oltre al Presidente di Mobitaly, Federico Frontalini, il Sindaco di Camerano, Oriano Mercante, Mauro Scattolini, Direttore Confcooperative Marche, Riccardo Dolci, Direttore Banca Etica Ancona, Francesco Bastianelli, Comune di Ancona Consigliere con delega all’internazionalizzazione e Mirco Calzolari, Sace Regional Manager.

«È un grande onore per Mobitaly – ha affermato Federico Frontalini, Presidente di Mobitaly – poter accogliere il Sindaco Ali Sissoko e la delegazione ivoriana. E’ molto importante per la nostra cooperativa continuare a stringere rapporti commerciali con l’estero dove apprezzano fortemente l’artigianalità del Made in Italy». «Come Confcooperative Marche – ha detto Mauro Scattolini, Direttore di Confcooperative Marche – siamo orgogliosi di poter accogliere il Sindaco di Grand-Lahou e la delegazione ivoriana. Riteniamo che i valori della Cooperazione siano in sintonia con la strategia del Piano Mattei, perché il nostro modo di fare impresa, rispettoso della persona, può essere di grande giovamento per lo sviluppo armonioso del continente africano».

La Costa d’Avorio è l’economia che cresce maggiormente nell’Africa subsahariana. «Le strade che gli italiani – ha spiegato Ali Sissoko, Sindaco di Grand-Lahou – hanno costruito in Costa d’Avorio negli anni sessanta sono ancora perfette. Vogliamo che le imprese italiane vengono a portare la qualità italiana nel nostro paese». «Il nostro è un comune manifatturiero – ha detto Oriano Mercante, Sindaco di Camerano – è siamo ben felici di collaborare per portare le nostre imprese in Costa d’Avorio». Il Piano Mattei mira a rafforzare il partenariato tra l’Italia e i paesi africani mediante l’erogazione, nei prossimi quattro anni, di fondi per un valore pari a 5,5 miliardi di euro, puntando a stimolare ulteriori investimenti sia da parte del settore privato che da quello istituzionale.

I dati sulle relazioni commerciali e sugli investimenti tra le due regioni testimoniano una consolidata interazione tra le due aree. Secondo i dati dell’Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri, nel 2022 vi sono stati 502 milioni di euro di investimenti diretti dall’Italia verso paesi del continente africano (valori comunque lontani dagli oltre 2 miliardi e mezzo degli anni 2017 e 2018), con uno stock di investimenti diretti pari a quasi 27 miliardi di euro al 2022. Se consideriamo invece l’interscambio commerciale Italia-Africa nel medesimo anno, quest’ultimo è equivalso a una somma superiore a 69 miliardi di euro, rendendo l’Italia il secondo paese al mondo per import di prodotti africani (con un particolare focus su materie prime) e undicesimo per export (con focus su macchinari per vario impiego, nonché su prodotti derivanti dalla raffinazione di petrolio).

Guardando ai singoli paesi, i principali partner commerciali italiani al 2022 si confermano i paesi dell’area nord africana, seguiti dal Sud Africa, da varie nazioni dell’Africa occidentale (quali Nigeria, Costa d’Avorio e Senegal), nonché dall’Angola e il Congo. In generale, al 2017, erano presenti in Africa 1.740 imprese italiane, con un fatturato complessivo di quasi 26 miliardi di euro, operanti non solo nel settore energetico, ma anche in ambito di costruzioni, trasporti, logistica e meccanica.

I cinque pilastri del Piano Mattei

Il Piano Mattei, divenuto legge lo scorso gennaio e che prende il nome dall’imprenditore, politico e dirigente pubblico Enrico Mattei, si basa su un piano strategico per la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati del Continente africano. Tra i suoi pilastri:
Istruzione e formazione: gli interventi si prefiggono di promuovere la formazione in linea con i fabbisogni del mercato del lavoro, coinvolgendo in particolare gli operatori italiani e sfruttando il ‘modello’ italiano delle piccole e medie imprese.
Agricoltura: gli interventi saranno finalizzati a diminuire i tassi di malnutrizione; favorire lo sviluppo delle filiere agroalimentari; sostenere lo sviluppo dei bio-carburanti non fossili.
Salute: gli interventi puntano a rafforzare i sistemi sanitari, migliorando l’accessibilità e la qualità dei servizi primari materno-infantili; a potenziare le capacità locali in termini di gestione, formazione e impiego del personale sanitario.
Energia: l’obiettivo strategico è rendere l’Italia un hub energetico, un vero e proprio ponte tra l’Europa e l’Africa.
Acqua: gli interventi riguarderanno la perforazione di pozzi, alimentati da sistemi fotovoltaici; la

manutenzione dei punti d’acqua preesistenti; gli investimenti sulle reti di distribuzione; e le attività di sensibilizzazione circa l’utilizzo dell’acqua pulita e potabile.

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