rotate-mobile
Altro

Falconara, meglio delle favole: risale dallo 0-3 e vola in finale all'ultimo secondo

Pazzesca impresa delle Citizens, che nella semifinale di Coppa Italia contro la Lazio subisce tre reti nei primi dieci minuti, completa la rimonta, va nuovamente sotto di un gol, ma pareggia con Fifò ed a sette decimi dal termine trova con Marta il gol vittoria

Il Città di Falconara centra la finale di Coppa Italia, e decide di farlo nella maniera più adrenalinica e folle, attentando alle coronarie dei suoi tifosi. Prima, nei quarti, eliminando le padrone di casa del Bisceglie solo ai rigori e peraltro trovando la rete del pareggio nel minuto conclusivo, poi nella semifinale contro la Lazio (particolarmente indigesta alle “Citizens”, una sconfitta ed un pari in regular season con le biancocelesti) partendo col freno a mano tirato e incassando tre reti ad inizio match. Sull’orlo del baratro, e dell’eliminazione dalla corsa per la coccarda tricolore, le “falchette” dimostrano insomma di trovarsi particolarmente a loro agio, danzando ai margini di un precipizio in cui hanno rischiato di cadere. E le ragazze di mister Neri hanno inoltre fornito l’impressione di avere un particolare feeling con gli ultimi granelli della clessidra, perché a dividere la spaccata di Marta del 5-4 che ha proiettato le falchette in finale e la sirena conclusiva erano restati appena sette decimi.

Come nei quarti contro il Bisceglie, il Città di Falconara sbaglia l’approccio e si ritrova sotto 2-0 complice una Lazio determinatissima. Che apre le marcature con un’opera di arte in ripartenza, iniziata da super Grieco, continuata da Siclari e rifinita da Marchese, raddoppiando di testa sempre con il pivot biancoceleste. Tutto in poco più di 4’. Le “Citizens” accusano il colpo, ripartono ma la formazione capitolina segna anche il 3-0, sempre in ripartenza, con Grieco, abile a scartare anche Polloni, in campo al posto della squalificata Dibiase. Falconara si aggrappa al duo portoghese Janice-Fifò, e prima accorcia le distanze, poi Luciani va a bersaglio a finalizzare una pregevole azione iniziata da lei stessa (3-2 a 5’ dal duplice fischio), poi ringrazia il palo che nega il 4-2 a Grieco.

La ripresa si apre con un miracolo di Mascia (di piede) su un’eccellente Fifò, che fa le prove generali per il 3-3 che segna di lì a poco, con una prelibatezza sotto l’incrocio dei pali. La Lazio non ci sta e con un chirurgico calcio piazzato di Grieco ritorna di nuovo in vantaggio di uno (4-3). Quattro volte avanti, quattro volte ripresa la squadra di mister Chilelli: Fifò prima si prende un giallo pesantissimo che le farà saltare la finale, poi duetta con Janice e apre il destro per la sua tripletta personale che rimette in equilibrio la contesa (4-4). Sembra finita, si pensa ad un epilogo ai rigori come peraltro nell'altra semifinale, e invece no: pennellata di Taty nel cuore dell'area avversaria, dalla mischia esce fuori l’artiglio della guerriera Marta, la cui spaccata fa terminare il pallone in rete. Lazio paralizzata da delusione ed incredulità, Falconara in lacrime festeggia e affronterà l’ItalCave Real Statte nella sfida che mette in palio il trofeo.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Falconara, meglio delle favole: risale dallo 0-3 e vola in finale all'ultimo secondo

AnconaToday è in caricamento