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Jesi città del Verdicchio e di chi fa cultura sul vino: Luca Civerchia di Rossointenso in finale come miglior enotecario d’Italia

E’ Luca Civerchia, sommelier professionista, docente e degustatore AIS, proprietario di Rossointenso, enoteca con cucina che da 7 anni porta avanti la sua attività di promozione e cultura sul vino, a comparire nella rosa dei 6 finalisti

Jesi si conferma città di riferimento del vino: da sempre conosciuta in Italia e all’estero come patria del Verdicchio, da qualche giorno compare anche tra le città dei finalisti del concorso “Miglior Enotecario d’Italia”, organizzato da AEPI (Associazione Enotecari Professionisti Italiani) in collaborazione con Vinarius (Associazione Enoteche Italiane) e patrocinato del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).

E’ Luca Civerchia, sommelier professionista, docente e degustatore AIS, proprietario di Rossointenso, enoteca con cucina che da 7 anni porta avanti la sua attività di promozione e cultura sul vino, a comparire nella rosa dei 6 finalisti (3 per la sua categoria) della prima iniziativa che a livello nazionale accende la competizione all’interno della categoria rendendo merito all’eccellenza e alla professionalità dell’enotecario. Una figura, citando le parole di AEPI, che negli anni è evoluta nelle mansioni e nelle responsabilità acquisendo un ruolo sempre più importante all’interno del negozio e della sala e diventando un punto di riferimento assoluto per il cliente finale.

“Partecipare a una competizione è sempre l’occasione per approfondire, mettersi in gioco e assorbire nuovi stimoli”, dice Luca Civerchia, “è un’opportunità per ampliare il bagaglio di conoscenze che riporto poi quotidianamente dentro Rossointenso e che condivido con chi lo frequenta. La vera essenza di questo lavoro è la continua ricerca perché mi consente di restituire ai clienti motivi sempre nuovi per appassionarsi a questo mondo che è un’espressione unica di territori, comunità e cultura.”

Le due prove di selezione che hanno portato Luca Civerchia in finale si sono concentrate su casi pratici in enoteca: come affrontare possibili polemiche su una bottiglia, dibattere in modo costruttivo con una tavolata su una tipologia di vino, proporre abbinamenti cibo-vino corretti, dialogare con un turista, dare nuovi spunti a clienti affezionati, ma vi erano anche domande sulla promozione e la comunicazione digitale. Il prossimo mese i finalisti saranno ospiti del Comité Champagne per quattro giorni, a Epernay, la capitale della zona di origine del vino più celebrato al mondo, per approfondire gli aspetti dello Champagne con specifico riferimento alla comunicazione al consumatore. La finale è prevista per il 29 maggio dove i concorrenti saranno messi alla prova di persona dalla giuria di esperti presieduta anche quest’anno da Stefano Caffarri, comunicatore e importante riferimento dell’intero settore enogastronomico italiano. 

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