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Bilancio di fine mandato, Mancinelli: «Abbiamo ridefinito l'identità di Ancona»

Accompagnata dalla Giunta, il sindaco ha tirato le somme di quanto fatto in questi dieci anni alla guida della città

ANCONA- Dieci anni alla guida della città, il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli accompagnata da tutta la Giunta, stila il bilancio di quanto fatto dal 2013 ad oggi, «un lavoro che- sottolinea più volte- non sarebbe stato possibile senza la squadra composta da sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza che hanno costituito una coalizione di governo e governato secondo un progetto condiviso». La Mancinelli ripercorre i due mandati: dai grandi interventi di riqualificazione al recupero dei contenitori vuoti, dagli eventi alla ridefinizione dell’identità di Ancona. «Nel 2013 quando ci siamo insediati la città aveva bisogno di molti interventi di manutenzione straordinaria e riqualificazione. Abbiamo riqualificato oltre 60 edifici scolastici, oltre 50 impianti sportivi, tra i quali il dorico e il Del Conero, 2 teatri, 4 mercati coperti, 12 cimiteri, le piazze, i grandi parchi cittadini e oltre 500 km di strade- riferisce-. Interventi necessari per la vivibilità da parte dei cittadini e per rendere più attrattiva la città. A fronte di bilanci comunali poveri e totalmente insufficienti siamo andati a caccia di soldi concorrendo a tutti i bandi possibili, statali ed europei. Abbiamo portato a casa tanti soldi senza i quali sarebbe stata impossibile la riqualificazione degli Archi, di Borgo Pio, dell’ex Verrocchio, ex Dreher, la nuova illuminazione del fronte mare ecc… Ora con il Pnrr sono stati finanziati la riqualificazione del Mercato delle Erbe, il completamento della Mole e della Pinacoteca, la riqualificazione della Biblioteca Benincasa e del Palaveneto».

La Mancinelli ha ricordato però che questi fondi extrabilancio non sono bastati a coprire tutti i grandi interventi e che una parte significativa del bilancio comunale è stata impegnata per i lavori del Passetto, Piazza Cavour, stadi, piscina di Ponterosso, Piazza D’Armi e per l’edilizia scolastica sono stati destinati 27 milioni di euro. Questo ha significato sacrificare le manutenzioni ordinarie relative ad esempio a marciapiedi e asfalti. «Nei prossimi anni chi governerà potrà concentrare maggiormente i fondi del bilancio comunale sulle manutenzioni ordinarie perché gli interventi più grandi sono già stati fatti e spesati» commenta il primo cittadino che si è soffermata anche sul recupero dei contenitori urbani pubblici e privati per i quali sono state create le condizioni, attraverso variante urbanistiche, di attrarre investitori, quindi ex Umberto I, Ex Metropolitan, Ex Palazzo della Provincia, Ex Ipsia, Ex Stracca, Ex Lancisi. E proprio per i numerosi cantieri aperti in città gli avversari politici e candidati sindaco criticano i lavori a ridosso delle elezioni. «La scelta era tra avere una città incerottata nel degrado oppure far partire interventi di riqualificazione pubblici e privati per i quali i tempi non dipendono da noi. Per quanto riguarda i lavori del Bando Periferie c’è stato un primo stop nell’agosto del 2018 con il nuovo governo giallo verde, poi un nuovo stop di due anni dovuto al Covid. A quest’ora i lavori sarebbero conclusi invece si sono intrecciati con quelli dell’ITI Waterfront». Tornando al bilancio di fine mandato si ricordano anche i grandi eventi in centro- Natale, Festa del Mare, Tipicità in Blu, e al Piano- Primo Piano festival e Gran Mercato del Pià.

Si passa poi al porto perché «la città aveva bisogno di ricucire il rapporto con il suo principale polo produttivo- afferma la Mancinelli-. In stretta cooperazione con l'Autorità portuale abbiamo riaperto il porto Antico nel luglio 2015 e fatto progetti di sviluppo con i quali tenere insieme economia lavoro e sostenibilità ambientale. Su questa scelta strategica abbiamo concentrato i 7 milioni di euro dell’ITI Waterfront». C’è poi il piano strategico approvato nel 2017 «con il quale abbiamo ridefinito l’identità della città- prosegue il sindaco-. Dieci anni fa Ancona aveva bisogno di ritrovare il suo posto nel mondo, oggi la nostra comunità è consapevole che anche nel terzo millennio Ancona è una città di mare portuale. Il porto segna la nostra identità». Dopo il cosa è stato fatto il primo cittadino ha spiegato anche come è stato fatto, ovvero il metodo. «Non siamo mai caduti del teatrino della politica, non abbiamo mai fatto promesse demagogiche impossibili, nessuno spazio ai battibecchi nella maggioranza. Abbiamo esercitato la responsabilità di decidere senza rinviare anche quando le situazioni erano controverse e difficili. Tutte le energie sono state concentrate nel lavoro di squadra. Dalle opposizioni abbiamo ricevuto molti attacchi ai quali abbiamo risposto con i fatti. Per quanto siamo riusciti a fare in questi 10 anni ringrazio anche i dipendenti e funzionari del Comune e delle Aziende Partecipate». Poi spazio all’autocritica. «Avremmo potuto dedicare più attenzione e creare un rapporto più strutturato con le forme di partecipazione e volontariato attivo dei cittadini. Non siamo riusciti a farlo, servivano personale e risorse». Al termine del mandato Valeria Mancinelli tornerà a fare l’avvocato a tempo pieno continuando però a dedicarsi anche alla politica.

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