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A cura di OIPA

Se il cane del vicino abbaia: tra diritto dell'animale e il rispetto della quiete pubblica

L’abbaiare dei cani è disturbo alla quiete pubblica? Dopo diversi casi di cronaca che hanno visto al centro cani che abbaiavano, l'OIPA ci spiega cosa dicono le norme su questo tema per aiutarci a capire di più

Buongiorno amici lettori, oggi affrontiamo un problema molto discusso e diffuso: l’abbaiare dei cani è disturbo alla quiete pubblica? Dopo diversi casi di cronaca che hanno visto al centro cani che abbaiavano, noi dell'OIPA (Organizzazione internazionale protezione animali) di Ancona vi aiutiamo a capirne di piùCome è ovvio che sia, il cane non può che esprimersi anche attraverso il proprio abbaiare e alcuni giudici si sono espressi addirittura nel senso di ritenerlo come un vero e proprio diritto esistenziale del cane stesso. Ciò, alle volte, può però sfociare in un vero e proprio problema, soprattutto nei rapporti di vicinato. Non è infrequente, infatti, che i condomini si lamentino del cane che abbaia e che arrivino addirittura a minacciare di sporgere querela o di intraprendere azioni legali. Di fondamentale importanza risulta, allora, capire come la questione venga regolamentata dal nostro ordinamento.

Sotto il profilo della responsabilità penale, la norma che regola tale fattispecie è quella del disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, di cui all’art. 659 del Codice Penale. Ma in tal caso, per ravvisare gli estremi di tale fattispecie criminosa è necessario che a lamentarsi del “rumore” non sia il singolo vicino, ma un numero indeterminato di persone, poiché il bene tutelato dalla norma è quello della quiete pubblica. Per cui, per dirla in parole povere, il proprietario dell’animale non incorrerà in alcuna sanzione penale, se la lamentela proverrà da un singolo vicino. Qualora l’abbaiare di un cane disturberà, invece, uno solo o un numero ristretto di persone potrebbe configurarsi una responsabilità di tipo civile. Anche in tal caso la strada che dovrà percorrere il presunto danneggiato non è semplice, poiché egli dovrà dimostrare che l’abbaiare dell’animale superi la soglia di normale tollerabilità, che dipende dalla tipologia dei luoghi e dal rumore di fondo medio che vi si riscontra, attraverso un’apposita perizia ad hoc. 

Al di là di eventuali profili di responsabilità, sia essa civile o penale, il proprietario dell’animale deve sempre ridurre le occasioni e le cause di disturbo agli altri condomini senza, ovviamente, impedire all’animale di abbaiare. Un cane che abbaia in maniera esagerata e continuativa può celare un disagio che, come associazione, consigliamo sempre di valutare e di cercare di risolvere, magari rivolgendosi ad un educatore che insegnerà all’animale ad abbaiare in maniera “fisiologica” senza però utilizzare mezzi coercitivi. Convivere al meglio con il proprio amico a quattro zampe è facile! Basta dedicargli le giuste attenzioni, non lasciarlo troppe ore da solo, educarlo ed abituarlo a relazionarsi con le persone e in tal modo potremmo al contempo rispettare i nostri vicini. La detenzione di un animale, infatti, deve sempre avvenire nel pieno rispetto non soltanto dell’etologia dell’animale stesso, ma anche delle altre persone.

Vi ricordiamo che, per ogni chiarimento su quanto esposto, potete rivolgervi gratuitamente allo Sportello Legale dell’OIPA di Ancona, scrivendo alla mail sportellolegale@oipa-ancona.org. Continuate a seguirci su www.oipa-ancona.org e al prossimo articolo. 

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