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Cinghiale al Parco del Conero, Coldiretti: «La filiera della carne porterà meno danni e più investimenti per il territorio»

Coldiretti Ancona, cinghiale al Parco del Conero: “La filiera della carne porterà meno danni e più investimenti per il territorio”

ANCONA - "Avere una filiera della selvaggina marchigiana dalla qualità certificata e garantita è fondamentale se vogliamo far coesistere la tutela degli ambienti naturali con una loro gestione sostenibile". Ne è convinto David Donninelli, vicedirettore di Coldiretti Ancona e membro del direttivo del Parco del Conero in rappresentanza degli agricoltori. Il commento arriva all'indomani del decreto dirigenziale che ha fatto arrivare i primi 40mila euro (su un totale di 80mila) del contributo straordinario della Regione Marche annunciato lo scorso settembre per l'acquisto di una cella frigorifera dove raccogliere i cinghiali abbattuti dai selezionatori accreditati. Un passo fondamentale per raggiungere molteplici obiettivi: ridurre la popolazione di cinghiali attualmente in sovrannumero, liberare risorse ad oggi impiegate per risarcire i danni per iniziative e progetti, fare della carne, di alta qualità e sicura dal punto di vista igienico e sanitario, un prodotto agroalimentare attrattivo dal punto di vista turistico. "Come agricoltori ci siamo battuti per anni per arrivare a questa fase - aggiunge Donninelli - perché gli squilibri ambientali generati dal sovrannumero di ungulati sono dannosi sia per le aziende agricole che vedono compromesse le proprie colture, sia per gli altri animali che popolano l'area del Conero. Va ricomposto l'equilibrio degli habitat e per farlo occorre diminuire il numero dei cinghiali. Al tempo stesso la commercializzazione delle carni può incentivare altri settori economici dell'agroalimentare e fornire risorse da reinvestire sul territorio".

Le aziende agricole rappresentano circa la metà dei 6000 ettari di Parco suddivisi tra i Comuni di Ancona, Camerano, Numana e Sirolo. Secondo la stessa Regione Marche, che nel suo Piano faunistico venatorio indica che il 75% dei danni di agricoltura è causato dai cinghiali, il costo dei risarcimenti compresi quelli relativi ai sinistri stradali è di circa 2 milioni di euro. Solo all’interno del Parco del Conero, nel 2023, sono state una ventina le richieste di risarcimento da parte delle aziende agricole. “È positiva – aggiunge Donninelli – anche la collaborazione con il Centro di lavorazione di Caccamo (MC) gestito dall’associazione ambientalista Urca, al centro del progetto di filiera delle carni di selvaggina delle Marche al quale stanno collaborando anche Coldiretti Marche e Terranostra Marche, l’associazione degli agriturismi certificati Campagna Amica”.

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