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Questione Caglioti, quanto costa la nuova organizzazione della Polizia Locale

Il sindaco ha risposto sulle questioni lasciate pendenti dall'ultimo consiglio comunale

C’erano alcune questioni lasciate in sospeso dal sindaco Mancinelli sul demansionamento del maggiore Marco Caglioti, capo del nucleo di polizia giudiziaria della Polizia Locale, rimandate dall’ultimo consiglio comunale. Tra i quesiti avanzati da Angelo Eliantonio (Fratelli d’Italia), Antonella Andreoli (Lega) e Daniele Berardinelli (Forza Italia) c’era quello relativo ai requisiti posseduti dal sostituto Oscar Di Benedetto, nuovo responsabile della parte organizzativa, sulle effettive motivazioni della scelta di riorganizzare il corpo, ma le domande riguardavano anche i costi che questa comporta e sul futuro della sezione di polizia giudiziaria. Dopo aver ribadito che Caglioti resterà capo della sezione di polizia giudiziaria, sgravato da compiti organizzativi, il sindaco ha fatto chiarezza sui costi e sul futuro della stessa Pg. 

«Non c’è assolutamente l’intenzione di smantellare la Polizia Giudiziaria o di affidarne il controllo ad altri- ha aggiunto il sindaco- da un punto di vista funzionale quella sezione fa anche attività di indagine su delega della procura». I costi della nuova organizzazione? «Nella polizia locale ci sono 3 posizioni organizzative e questo sposta 5.000 euro l’anno di spesa gestionale ma non è uno spreco, è una scelta- ha spiegato la Mancinelli- è come se si assumessero più vigili, ovviamente ci sarebbe un maggior costo ma anche un miglior servizio». Meno chiarezza invece sulle motivazioni che hanno spinto il comandante Liliana Rovaldi a ridisegnare l’assetto della polizia locale. «E’ una normale e opinabile scelta del dirigente, in questo caso del comandante, quella di scegliere un uso diverso delle risorse umane» ha risposto il sindaco rinviando i consiglieri alla determina dirigenziale. «Come tutti gli atti delle pubbliche amministrazioni i motivi sono scritti là – ha detto la Mancinelli- sufficienti o insufficienti, piacevoli o spiacevoli che siano».

Dure anche stavolta le repliche dei consiglieri. Eliantonio ha definito Ancona: «Capoluogo della demeritocrazia» mentre Berardinelli ha già promesso battaglia allo stesso primo cittadino nel caso, eventuale, di demansionamenti della sezione giudiziaria: «Glie lo rinfaccerò».

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