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Cambio ai vertici della Polizia Municipale, destituito Caglioti: insorgono i sindacati

Il maggiore Caglioti rimosso dalla guida del Nucleo di Polizia Giudiziaria

Ribaltone ai vertici della polizia municipale: con una determina firmata da Liliana Rovaldi, comandante del Corpo di Polizia Municipale, Daniela Polenta è stata assegnata alla direzione dell’ufficio verbali, Luca Martelli alla viabilità e Oscar Di Benedetto al nucleo di Polizia Giudiziaria.

E’ proprio quest’ultima mossa a far più rumore perché l’Amministrazione comunale ha rimosso dall’incarico il maggiore Marco Caglioti. La decisione, che per la verità non è così sorprendente visto il rapporto ormai logoro tra Amministrazione e Nucleo di Pg, ha fatto insorgere i sindacati. «Le scelte prese dal comando in materia di posizione organizzativa confermano quanto da tempo appare evidente - commenta Luca Talevi della Cisl -. Il comando non crede più nella polizia giudiziaria, oramai ridotta ad un paio di unità. Se così stanno le cose, almeno lo si espliciti chiaramente dal punto di vista organizzativo ed operativo». Rincara la dose Vincenzo Marino, segretario regionale Ugl Polizia Locale Marche: «E’ illogico attribuire la responsabilità del nucleo di polizia giudiziaria a una persona senza esperienza, in termini di anni di servizio, e di grado inferiore, togliendola a chi l’esperienza l’ha maturata negli anni ed è più alto in grado».

Il clima si è fatto incandescente e il maggiore Caglioti, insieme al sindacato, sta valutando la possibilità di un’azione legale. L’avvicendamento al comando del Nucleo di Polizia Giudiziaria può essere letto come un provvedimento “punitivo” nei confronti dello stesso Caglioti per una serie di indagini giudicate scomode, come quella sull’occupazione abusiva di immobili del Comune o il recente blitz alla biblioteca Benincasa, innescato da una lettera anonima, che ha portato a rilevare carenze sul piano della sicurezza al punto da imporre la chiusura anticipata e immediati lavori in materia di antincendio. Negli ultimi tempi la sezione diretta dal maggiore Caglioti aveva perso molti elementi e il processo di ridimensionamento è culminato con la determina, firmata dalla comandante Liliana Rovaldi, per il rimpasto dei ruoli. All’orizzonte si potrebbe profilare una battaglia legale perché, al di là della gerarchia (il nuovo tenente a capo della polizia giudiziaria e il maggiore sotto di lui) va chiarita la posizione organizzativa che, a differenza degli incarichi dirigenziali, non è una carica fiduciaria: è il dirigente che la attribuisce sulla base delle competenze professionali e di esperienza maturata. Non solo. Per il sindacato Ugl Polizia Locale Marche, questo ribaltone ai vertici comporterà anche un incremento dei costi.

Scrive il segretario regionale Vincenzo Marino: «Mentre l'intero settore della Polizia Locale è in evidente sofferenza per mancanza di personale, (il concorsone produrrà i suoi primi effetti non prima della fine del 2019), la formazione l'abbiamo sentita nominare solo negli slogan del consiglio comunale aperto di dicembre 2018, l'adozione di taser è stato bocciato, decine e decine di lavoratori chiedono di essere trasferiti con mobilità, c’è un totale scollamento tra il vertice e la base con conseguente mancanza di comunicazione/informazione, l’organizzazione interna premia la burocrazia a fronte della sburocratizzazione che permetterebbe di impiegare personale prossimo alla pensione in ufficio e viceversa con i  giovani agenti in strada, la comandante cosa s'inventa? Risposta: la creazione di tre nuove figure che costeranno altri 25.500 euro. Tutto questo ci porta a seguire con attenzione l'evolversi di una soap opera dove i colpi di scena sono una costante: encomi negati, nuovi gradi non assegnati e poi consegnati (solo dopo l'intervento dell'Ugl), l'ANAC intervenuta a seguito della nostra denuncia per le "Carte dei Servizi mai redatte", operatori aggrediti e refertati con 3 e 7 giorni di prognosi a cui è seguita la nostra denuncia all'Ispettorato del Lavoro, al Prefetto di Ancona e al Ministro dell'Interno Salvini, strumenti di difesa non efficienti perché obsoleti e sui quali non è stata fatta formazione adeguata che ricordiamo potrebbe essere fatta gratuitamente tramite formatori interni, il piano assuntivo dei tempi determinati insufficiente rispetto al fabbisogno del periodo estivo. Fumus persecutionis? No, semplicemente una fotografia di quello che è lo stato in cui versa il Comando di polizia locale di Ancona. In tutto questo qual è la ricetta del comandante Rovaldi? Leggiamo che (determina nr. 1288) verranno assegnati “nuovi incarichi per sperimentare una nuova metodologia di organizzazione e gestione... assicurare una collaborazione fattiva tra gli ufficiali e creare un ambiente relazionale idoneo”. Non vogliamo entrare nel merito di come vengono impiegati i soldi pubblici, compito che spetta anche alla Procura della Corte dei Conti, ma come Sindacato, in rappresentanza dei nostri iscritti, denunciamo una continua ed inesorabile decadenza di gestione, professionalità, sicurezza e serenità. Noi vogliamo delle risposte! Come s'intende gestire la Polizia Locale del capoluogo di regione? Quali progetti e programmi strutturali s’intendono realizzare? Ma soprattutto, che tipo d'impiego e organizzazione si vuole adottare e con quali prospettive? Nonostante le molteplici richieste di incontri inviate anche al segretario generale, ad oggi l’unica cosa che registriamo è uno scandaloso silenzio». 

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