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Si riforma la destra ad Ancona, verso un progetto civico per spodestare la Mancinelli

Zinni possibile candidato sindaco per Ancona? «Non lo escluso, ma se dovessi ipotizzare una mia candidatura a sindaco sicuramente non può nascere da me, ma da una richiesta dal basso»

Ad Ancona e nelle Marche serve un nuovo progetto di destra sociale che possa scalzare l’egemonia politica della sinistra. La pensano così gli esponenti della nuova formazione politica “Azione Nazionale”, presentatasi ier in una conferenza stampa all’Hotel City di via Matteotti come antidoto al sindaco di Ancona Valeria Mancinelli e al Presidente delle Marche Luca Ceriscioli. In prima fila l’ex consigliere regionale Giovanni Zinni, oggi coordinatore regionale di AN. Al suo fianco l’assessore ai servizi sociali di Falconara Giorgia Fiorentini, l’insegnante ed ex consigliere di circoscrizione Marco Ausili e l’ex consigliere comunale di Castelfidardo Marco Cingolani. E’ intorno a loro che si costituirà il nuovo progetto politico che sarà civico e dal basso. «Questo sarà un grande progetto con l’obiettivo di recuperare Ancona e liberarla dal Pd. Non è importante la provenienza politica ma saper parlarne con tutti facendolo dal basso e attraverso le esperienze vincenti delle liste civiche» ha detto proprio Giovanni Zinni che, alla domanda se si prepari già ad una candidatura da sindaco del capoluogo, ha risposto: «Non dirò che sono disponibile perché in politica vuol dire sì. Dico che non lo escluso. Io voglio lavorare a questo progetto ed essere in prima fila, mettendo la faccia sul progetto. Se dovessi ipotizzare una mia candidatura a sindaco sicuramente non può nascere da me, ma da una richiesta dal basso». Dunque la novità è la doppia faccia di un movimento di destra sociale che si muove con strumenti diversi a livello locale e nazionale. Ad Ancona il metodo è la lista civica per cui si guarda alle esperienze Di Falconara e Jesi. «Crediamo nella spontaneità dei territori - ha detto Zinni - Infatti in questi anni abbiamo assistito al fatto che le uniche vittorie di coalizioni alternative al partito democratico come l'esperienza di Brandoni a Falconara e di Jesiamo a Jesi. Vogliamo riavvicinare non solo le persone di destra ma la gente, con le liste civiche puntando a risolvere i problemi delle città». Idee per Ancona? Primo lavoro. Attraverso l’investimento nel turismo attraverso il coinvolgimento di investitori privati a cui presentare «un’Ancona appetibile, bella, pulita e vivibile dovunque». Secondo il ritardo infrastrutturale: uscita ovest e porto. Poi il welfare «perché non sono più ammissibili aumenti delle rette delle mense scolastiche e degli asili nido». E le strade? «Rifarle è un obbligo, non una scelta politica» ha ribadito Zinni. 

REGIONE. Azione Nazionale punta il dito contro un «consiglio regionale devastato dalla inchiesta bufala delle spese pazze, dove nessuno sa cosa fare, delegando così tutto a Ceriscioli. L’opposizione é modesta perché il grosso è composto dal M5S che ci ha sempre raccontato che siamo tutti delinquenti mentre ora non si capisce che cosa facciano  e la destra è ridotta ai minimi. E così le Marche vivono una doppia crisi. Quella economica globale e quella regionale di un Governo che non lavora per le imprese».

Tutt’altra storia a livello nazionale, dove l’obiettivo è riunire insieme tutte le destre in un’unica destra sociale che si rifaccia ai leader Gianni Alemanno e Francesco Storace. Azione Nazionale appunto, che riprende le fila dalla svolta di Fiuggi del 1995 da cui nacque l’allora Alleanza Nazionale per rilanciare principi attuali: la lotta al liberismo causa della prepotenza del mercato sulla politica, la difesa della nazione e la rivendicazione della propria sovranità, bloccare l’immigrazione incontrollata. «Siamo passati da un sistema bipolare a tripolare con Pd, M5S e le destre esaurite. - ha detto l’assessore Fiorentini - Vogliamo riaprire il colloquio con parte moderata per ripartire e garantire ai cittadini un’alternativa valida con dei punti fissi che facciano i valori del movimento». Quali? Lo ha spiegato Ausili: «Sovranità nazionale, la politica prima dell’economia e ridare linfa alle comunità e ai territori recuperando spiritualità contro un brutale laicismo». E con Fratelli d’Italia? «In teoria doveva essere l’alternativa di cui parliamo oggi - ha detto Cingolani - Ma abbiamo riscontrato delle miope dirigenziali che ci hanno fatto desistere».

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