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Davide Barigelli (60100): "Demolizione Lanterna Rossa, Ancona perde il proprio simbolo"

"Nel progetto dell’Autorità Portuale, con l’accordo della Giunta, vi è la demolizione della zona della Lanterna Rossa, simbolo di una città che si è sviluppata intorno al suo porto". Queste le parole di Davide Barigelli, Presidente 60100 Ancona

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Se il rilancio del Porto passa dalla demolizione della sua storia è bene farlo presente ai cittadini, diciamolo chiaramente che nel progetto dell’Autorità Portuale, con l’accordo della Giunta Comunale, vi è la demolizione della zona della Lanterna Rossa, simbolo di una città che si è sviluppata intorno al suo porto e che da anni soffre, sempre più, il distacco dallo stesso.

Non si faccia, come al solito, il gioco del “telefono senza fili” in modo tale da far passare in secondo piano quello che sarà un cambiamento sostanziale per gli anconetani, perché la Lanterna Rossa, per chi ama veramente Ancona, non è solo un simbolo, ma è l’emblema della città; tutti, anconetani e non, hanno memorie, momenti, riflessioni, attimi, emozioni vissute ai piedi della Lanterna. Foto rubate ci raccontano tramonti, sguardi, sorrisi, cartoline della città, profondità e paesaggi unici che si sedimentano nelle vite di ognuno, lasciando un ricordo indelebile. E fa arrabbiare notare come subito, chi ha deciso di demolire la zona della Lanterna Rossa perché non permette lo sviluppo del nostro porto, si sia trincerato dicendo che la stessa lanterna non verrà distrutta, ma sarà ricollocata; personalmente sembra inutile e superficiale tale rassicurazione, una zona simbolo non può trovare una ricollocazione nel cuore degli anconetani è come se decidessimo di spostare il Vecchio Faro o il Monumento ai Caduti, ma si vede che chi ha deciso ciò non ha radici anconetane, non ha l’amore sviscerato per la propria città e mi stupisco che Giampieri, nuovo Presidente dell’Autorità Portuale, il primo anconetano a ricoprire questo incarico, abbia accettato tale decisione e non abbia pensato alla storia della nostra Ancona.

Purtroppo il disegno del Porto è chiaro, si fanno proclami per aprirlo ai turisti e si prendono decisioni che i cittadini sono costretti a subire senza essere interpellati, senza poter dire la loro, senza poter difendere quello che una volta era il vero cuore pulsante della città, il Porto.
La logica chiederebbe di interrogare i cittadini sul futuro della propria storia, di fare un referendum per sapere se siano d’accordo o meno sulla demolizione della zona della Lanterna Rossa, invece nonostante il Sindaco parli di un progetto, quale il piano strategico, che verrà costruito insieme, ci troviamo dinnanzi a delle scelte importanti, che segneranno la narrazione anconetana, prese sempre in solitaria e che la città dovrà subire tacitamente.  
Prima si alzano le barriere, poi si demoliscono i simboli, il tutto nel torpore più totale e nel silenzio più assordante che la città abbia mai vissuto; si, forse oggi il disegno è più chiaro, è quello di pochi che hanno deciso di trasformare Ancona, di usarla come laboratorio per esperimenti che nessuno mai potrebbe accettare, di svuotarla di ogni suo sentimento, di ogni suo valore, di ogni sua peculiarità a discapito di chi ancora crede nel sogno di veder rinascere e fiorire il Capoluogo Dorico.

Porto: zona Lanterna Rossa

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