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Incidenti stradali Senigallia

Travolge due ciclisti, arrestata la conducente per omicidio. Comunità in lutto: «Affoghiamo nelle lacrime, addio Bertì»

Lo struggente ricordo del Marina calcio e di Aldo Nicolini per Alberto Catani, morto nella notte con la compagna Stefania Viterbo. «Ci deve essere un sistema per poter fermare questi " attentati"»

MONTEMARCIANO - La tragica morte di Alberto Catani e della sua compagna Stefania Viterbo ha gettato nel lutto e nello sconforto l'intera comunità. Sono stati travolti da un'auto mentre andavano in bicicletta sul lungomare. Alla guida della Panda c'era una donna di 38 annni insieme a sua figlia di 7. Al momento i carabinieri stanno svolgendo i dovuti accertamenti. La conducente ieri era stata arrestata in flagranza per omicidio stradale e, su disposizione del pm di turno, subito rilasciata per carenza di esigenze cautelari. E' stata quindi sottoposta ai dovuti accertamenti etilometrici e tossicologici e nelle prossime ore si potrebbero chiarire le cause e i motivi dello sbandamento e quindi della tragedia che ha portato alla morte dell'uomo di 42 anni e della donna di 39, residenti a Montemarciano. 

Intanto sulla bacheca Facebook del Marina calcio è apparso un lungo ricordo commosso e struggente firmato Aldo Nicolini, grande amico dell'allenatore e centrocampista scomparso: «Ciao Bertino, non dovevi andartene cosi. Da questa notte una intera comunità è in lacrime, incapace di rendersi conto, impossibilitata a capire, e non voler accettare quello che questo maledetto destino ha deciso; con prepotenza, con arroganza, con cattiveria. Ci deve essere un sistema per poter fermare questi " attentati" poter fermare questo maledetto destino quando sbaglia. Ci deve essere un sistema. Questa notte ci ha tolto dal nostro affetto Alberto Catani, berto per tutti, Bertì per me che l'ho visto crescere giorno per giorno con una palla ai piedi fino a giocare a livelli anche importanti ( esordio in c2 a 16 anni). Alberto è quello che si vede nelle foto, sorriso extra, carattere super socievole, mai sentito dire una parola di traverso contro qualcuno. Quando ti etichettava come amico eri effettivamente "un amico" al quale rivolgere le attenzioni, donare il suo sorriso contagioso, regalare la sua disponibilità, aiutarlo fino che non sistema i problemi. negli atteggiamenti verso gli altri era incredibile. Non si può perdere uno che sorride 24 ore al giorno in questa maniera, passeggiava in bicicletta insieme alla sua Stefania, una ragazza venuta dalla puglia per stargli vicino. Era facile stare bene con Alberto, lui ti sorrideva " addosso " tanto che non potevi rifiutare la sua vicinanza. E’ stato al Marina calcio fino a dicembre 2021, allenatore della juniores, dopo aver scalpitato da ragazzino e poi essere emigrato a Pesaro da dove ha iniziato il suo peregrinare con il calcio che conta. Dopo aver smesso è ritornato per iniziare la guida dei ragazzini che trattava come gioielli. Bertì, non puoi essertene andato così, fai qualcosa, non era ora. Marina galleggia nelle lacrime, tante lacrime, perché ti volevamo bene tutti, proprio come te che volevi bene a tutti, e non avevi un nemico neanche a pagarlo. Ora hai un campo tutto tuo per giocare, ma questa volta non giochi di fronte a tribunette tipiche dei dilettanti, hai una platea immensa dove tutti ti capiscono e tutti ti apprezzano. Ciao Bertì tutti ti lasciamo un pezzo di cuore, trattacelo bene».

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