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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Porto

Ex Tubimar, il Vice Prefetto Vicario De Biagi: "Non sarà un centro di accoglienza profughi"

La Tubimar sarebbe un punto di primissima accoglienza, utilizzata solo per poche ore per effettuare le operazioni di screening sanitario, rifocillamento e identificazione, poi i profughi sarebbero smistati in altri centri

La Tubimar non sarà mai un centro di accoglienza profughi. Non c'è nessuna intenzione nemmeno di realizzare un centro di smistamento. A precisarlo dopo le polemiche e le indiscrezioni sorte negli ultimi giorni, il Vice Prefetto Vicario Paolo De Biagi  che tranquillizza la cittadinanza. «Si è arrivato a parlare di un utilizzo parziale e solo eventuale della Tubimar per far fronte all'ipotesi lontana ma non da escludere a priori, che possa approdare nel porto di Ancona una nave con migranti raccolti presumibilmente nel Mediterraneo» riferisce De Biagi.

Un'ipotesi abbastanza lontana che però nello scorso mese di agosto stava per concretizzarsi. Sembrava infatti che il Ministero dell'Interno volesse far sbarcare nello scalo dorico una nave con 380 profughi. Una prima accoglienza con tutte le operazioni richieste dal caso, screening sanitario, rifocillamento e identificazione, prima di essere smistati in altri luoghi di ospitalità e destinazione. Operazioni che richiedono solo alcune ore. In quell'occasione, la nave venne fatta poi approdare al porto di Brindisi dove vennero fatte tutte le operazioni necessarie. I profughi furono distribuiti su tutto il territorio, una cinquantina destinati alla Regione Marche.

«L'idea che ci siamo fatti in quell'occasione è di non farci trovare impreparati laddove si dovesse verificare in futuro un'ipotesi del genere- spiega il Vice Prefetto Vicario-. Per tanto l'Autorità Portuale ha messo a disposizione questa struttura che sta per altro ripulendo non tanto e non solo per questo eventuale uso, quanto per un utilizzo futuro che rientra nelle loro strategie commerciali di investimento. La Tubimar sarebbe un punto di primissima accoglienza, utilizzata solo per poche ore poi liberata. Penso che difficilmente si potrà verificare quell'ipotesi che sembrava concretizzarsi nello scorso mese di agosto. Stiamo andando verso l'inverno, le condizioni meteo marine influiranno sul flusso degli sbarchi. Era solo una cautela, farsi trovare pronti e pianificare un'emergenza».

Se l'ex Tubimar dovesse essere utilizzata sono necessarie attrezzature. La Protezione Civile porterebbe coperte, stufette, e quant'altro. Utilizzare una struttura situata in porto permette di svolgere tutte le operazioni in un solo ambito, evitando il via vai di pulmini per trasportare i profughi che invece in questo modo rimarrebbero in un'area riservata. Inoltre c'è anche la polizia di frontiera, una sicurezza in più. «Ciò non toglie che se ci fossero strutture alternative che rispondano a queste esigenze verranno prese in considerazione» conclude il Vice Prefetto Vicario De Biagi.

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