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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

In carcere per estorsione e detenzione di stupefacente: «Sono stato incastrato»

Si è tenuta l'udienza di convalida difronte al Gip ma lui rigetta ogni accusa. Il ragazzo ora si trova nel carcere di Montacuto

Rigetta ogni accusa il 20enne di origini sudamericane arrestato martedì 15 dicembre, dagli agenti della squadra mobile di Ancona e del commissariato di Osimo, con l'accusa di estorsione aggravata e detenzione di circa mezzo etto di cocaina. In occasione dell'udienza di convalida difronte al gip Carlo Masini che si è tenuta giovedì 17 dicembre, affiancato dall'avvocato Giuseppe Cutrona (foto in basso), il ragazzo ha spiegato come la droga rinvenuta a seguito della perquisizione degli agenti fosse stata scoperta in un'abitazione in cui non abitava più da tempo e che le minacce di cui è accusato fossero state inviate da un account instagram falso o quanto meno non riconducibile a lui. Il 20enne è certo di essere stato incastrato. Sarebbe stato ordito un piano per metterlo nei guai attraverso l'invio ripetuto di messaggi di morte via social alle vittime di estorsione. Quelle minacce, dunque, sarebbero partite da un account falso, tanto che, difronte al giudice, il ragazzo ha chiesto di poter avere una consulenza tecnica per risalire all'indirizzo ip dell'account incriminato "Medellin". 

Incastrato o meno, il "re del narcotraffico" (questo il suo presunto soprannome) il giorno dell'arresto si trovava a casa dei due fratelli ed effettivamente una cessazione di denaro è avvenuta ma, stando alla tesi difensiva, il tutto sarebbe avvenuto in maniera volontaria e senza alcuna intimidazione. Il ragazzo ora si trova nel carcere di Montacuto e la giustizia seguirà il suo corso, ma resta il dubbio che sia stato incastrato da qualcuno che ce l'aveva con lui da tempo. 

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