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Alimentazione

Le cugine cattive delle caldarroste, come riconoscere le castagne matte

Nel raccogliere le castagne bisogna stare attenti ad alcune regole. Tra le più importanti c'è quella di non raccogliere le castagne matte: cosa sono e perché sono pericolose

Chi ama le passeggiate tra i boschi legge “autunno” e dice “castagne”. E’ proprio questo il momento per andare tra sentieri a raccogliere questa prelibatezza. Tra le zone più gettonate nella nostra regione ci sono i Monti Sibillini (Montemonaco è nota per i suoi castagni secolari) . Bisogna solo stare attenti a quattro cose: a non raccogliere le castagne nelle proprietà private, agli aculei dei ricci che le contengono, alle vipere e alle cosidette castagne matte. Queste ultime possono provocare delle intossicazioni.

Come riconoscere le intossicazione da funghi

Come riconoscerle

Le castagne buone

Le castagne commestibili sono il frutto dell'albero del castagno e si raccolgono nei boschi, ad un'altitudine che può variare dai 300 ai 1200 metri. Sono contenute in "gruppo" all'interno di un riccio, che si trasforma da verde a marrone durante la maturazione e che è ricco di aculei. Nei ricci del castagno si trovano solitamente 2 o 3 castagne, una grande e le altre più piccole e schiacciate. Inoltre le foglie del castagno, a differenza di quelle dell'ippocastano, sono singole, più piccole e seghettate. Le castagne buone sono più piccole delle "matte", meno arrotondate e presentano un ciuffo apicale caratteristico che le cattive cugine non hanno.

Le castagne matte

Le castagne matte, invece, si trovano nelle strade, nei giardini e nei parchi di città, in pianura o in altura. Queste castagne sono infatti i semi dell'ippocastano, una pianta utilizzata soprattutto a scopo ornamentale e per creare ampie zone d'ombra. Il loro riccio è verde, con piccole punte distanziate e corte, e di solito racchiude un solo frutto, che si presenta rotondo, grosso e molto lucido.

Cosa succede se le mangiamo 

Mangiare castagne matte provoca intossicazione, che se sottovalutata può sfociare in problemi più seri come lesioni intestinali e renali. Le castagne dell'ippocastano infatti contengono saponine, sostanze che hanno un effetto irritativo e che causano vomito e diarrea, in base alla quantità che è stata ingerita. Tra i sintomi più comuni dell'intossicazione troviamo disturbi digestivi, dolori addominali, nausea, vomito o irritazione della gola. Le castagne matte, inoltre, se mangiate cotte o crude hanno un sapore amaro e l’acqua di bollitura emana cattivo odore.

Cosa fare in caso di intossicazione 

Nel caso si verifichino i sintomi di una intossicazione, cerca di fotografare l'albero ed i frutti mangiati, in modo che il pronto soccorso o il centro antiveleno abbiano dati il più dettagliati possibile per poter intervenire.

Centro antiveleno Ancona

Raccogliere funghi in sicurezza e come riconoscere l'intossicazione
Istituto Medicina Sperimentale, Via Ranieri, 2 – Tel. 071/2206036

Centro antiveleni – dalle 7.30 alle 13.30 Centro universitario ospedaliero di farmacovigilanza Via Tronto, 10/A Torrette (Ancona),  Tel. 071-2181028

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Castagneti nelle Marche

Come già accennato, le zone ricche di castagne nelle Marche sono i Monti Sibillini e l’ascolano. Proprio ad Ascoli infatti c’è la Sagra delle castagne dell’Ascensione (precisamente a Rotella), mentre ad Amandola si organizzano raccolte con degli asinelli. In provincia invece ci sono i boschi del fabrianese. Sono ricche di castagne anche le colline del fermano (Montefalcone Appennino), o l’Alta Valmarecchia nel pesarese.

Castagne al microonde 

Per cuocere le castagne non è necessario il camino o la pentola bucherellata. Basta anche un comune forno a microonde (inutile prenderci in giro, il gusto non sarà mai lo stesso). Basta lavarle e praticare un taglio sul guscio, poi metterle nel microonde per un paio di minuti alla massima potenza.
 

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