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«Sul Dorico rispondo nel merito alla Mancinelli e senza usare certi toni»

Il presidente della Giovane Ancona Diego Franzoni replica al sindaco di Ancona Valeria Mancinelli sul tema dello stadio Dorico

«Non è vero che si può fare solo il bando pubblico. Se si prende il regolamento degli impianti sportivi del Comune, all’articolo 8 si legge la prima possibilità del Comune: "assegnazione in uso degli impianti sportivi”, poi all’articolo 9 ci sono le modalità, dove si spiega come il Comune, ad inizio stagione e poi di anno in anno, possa assegnare direttamente l’uso degli impianti sportivi a società che facciano sport nel comune di Ancona. Quindi l’amministrazione comunale avrebbe potuto scegliere di assegnare direttamente alla prima squadra della città lo stadio Dorico. Assegnazione significa che lo gestisce e lo mantiene il Comune e il privato paga l’affitto». Replica così il presidente della Giovane Ancona Diego Franzoni alle dure parole del sindaco dorico Valeria Mancinelli che, rispondendo sulla stampa all’idea dell’assegnazione diretta avanzata per primo da Franzoni, ha sostenuto come l’unica via percorribile per il Dorico sia il bando pubblico, citando anche le parole di Franzoni come di un «appello pubblico fastidioso». La Mancinelli è infastidita dalle parole di chi vede altre possibilità, Franzoni, che poi rimarca:

«Io non contesto la scelta della Giunta, le scelte sono loro, ma non mi si venga a dire che altro dal bando pubblico non si può fare perché non è vero».

Diego Franzoni infatti precisa di non aver mai fatto alcun appello pubblico, ma di aver solo risposto educatamente alle domande poste dai giornalisti. come presidente delle Giovane Ancona, sia come tifoso di una squadra di calcio che esiste da l 1905 e ha i colori bianco e rosso. «Come presidente, penso che, se c’è un bando pubblico e si può partecipare, ha fatto bene Schiavoni a pensare di potervi partecipare perché quel bene potrebbe essere interessante per i nostri ragazzi. Come tifoso ho sempre pensato che la prima squadra della mia città, debba avere delle infrastrutture perché se no è in difficoltà, come lo è stata negli anni addietro, con Longarini, Pieroni, poi Schiavoni e Petocchi, fino a Marinelli». E Franzoni non ha dubbi sul fatto che la Mancinelli non sia obbligata a fare un bando pubblico come da lei sostenuto. Prima c’è appunto l’assegnazione in uso: «Il Del Conero ha l’assegnazione d’uso, per cui la struttura è del Comune è l’Anconitana ci paga l’affitto. Così chiunque esso sia, il presidente dell’Anconitana troverà a disposizione la struttura, il Comune lo dà anno per anno e, se a fine di una stagione non si è comportato come il Comune pensa si debba comportare una società sportiva, non rinnova il contratto d’affitto».

Non solo perché Franzoni tira fuori anche una seconda alternativa al bando pubblico: la concessione d’uso. «Articoli 13 e 15. Si può fare con “soggetti che abbiano proficuamente operato in territorio comunale almeno nelle due stagioni sportive precedenti la concessione e si applica agli impianti sportivi comunali senza rilevanza economi. Dunque se il Comune valuta che il Dorico non sia autosostenibile, può darlo in concessione d’uso: il Comune lo dà al privato, che lo mantiene, lo può concedere anche ad altre società, che pagano un canone per alcuni anni e può anche essere usato da più società sportive, purché siano disponibili a farsi carico delle spese della conduzione. Quindi se l'Anconitana fosse disponibile a farsi carico delle manutenzioni del Dorico, se lo potrebbe prendere il giorno dopo». Eppure la Mancinelli è convinta che non si possa fare: «Il perché di questo bisognerebbe chiederlo a lei. Io ritengo si possa dialogare, per cui ho risposto con uno stile diverso». Forse Franzoni si sente offeso?: «C’è bisogno di dirlo? Il tono lo capisce chiunque legga quell’articolo».

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