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Lardini, Federica Feliziani lascia. Morresi: “Non assegneremo la numero 5”

Il libero della Lardini Federica Feliziani ha deciso che l’ultima gara della scorsa stagione, la sua prima in serie A1, sarebbe stata l’ultima tappa di un viaggio lungo 22 anni

Un passo alla volta, con umiltà e lavoro, per scalare ogni gradino e approdare al piano più alto della pallavolo italiana. Un passo alla volta per arrivare alla scelta di riporre ginocchiere e manicotti in quello stesso cassetto che custodisce i sogni di una vita. Il libero della Lardini Federica Feliziani ha deciso che l’ultima gara della scorsa stagione, la sua prima in serie A1, sarebbe stata l’ultima tappa di un viaggio lungo 22 anni, realizzato con e per la squadra della sua città, Filottrano, sempre e solo con indosso la maglia della Lardini. “Partendo dal basso”, per usare le parole scritte nel messaggio di saluto affidato al suo profilo Facebook e a quello della Pallavolo Filottrano, Federica Feliziani ha saputo perfettamente interpretare lo spirito di una società e di una Comunità che con passione, tenacia e dedizione sono approdate all’apice della pallavolo femminile italiana, imparando a sognare a occhi aperti. Alla fine del viaggio restano indelebili i fermo immagini di una storia fatta non solo di gesti tecnici, ma soprattutto di emozioni uniche, di una storia semplicemente straordinaria.

Federica Feliziani resta la bandiera impossibile da ammainare, l’esempio positivo che accompagna un bambino nel suo percorso da piccolo a grande atleta. La Lardini Volley ha deciso di non assegnare la maglia numero 5, sempre indossata da Federica Feliziani nella sua carriera, nella prossima stagione. Perché le più belle storie d’amore sono quelle con finali imprevedibili. “Nella vita tutto prima o poi ha una fine – ammette il presidente onorario Giovanni Morresi – ma voglio pensare che quello contro Firenze, nella giornata conclusiva della scorsa stagione, non sia stato l’ultimo capitolo della storia tra Federica e la Lardini Volley. A lei mi lega un rapporto profondo, unico, fatto di condivisione e di capacità di capirsi al volo. Un volto da cui attingere le energie necessarie ogni qualvolta ce n’è stato il bisogno. E’ difficile non comprendere le profonde ragioni di una decisione che immagino per lei sia stata molto sofferta. In fondo, la storia degli ultimi venticinque anni della Lardini Volley e quella di Federica Feliziani si legano a doppio filo: lei c’è sempre stata, nei momenti gioiosi e nelle difficoltà. Un punto di riferimento unico per la pallavolo a Filottrano e per chi come me, Renzo Gobbi e gli altri storici dirigenti da tanti anni portiamo avanti la società. In testa ci sono mille e più pensieri, non tutti si riescono a condividere perché fanno parte di quel bagaglio di emozioni e sensazioni che ci portiamo nel cuore. Ci sono un’infinità di aneddoti, che raccontano questi anni di cammino comune. Uno credo sia emblematico: la prima volta che andammo a Marsala fu quando le padrone di casa festeggiarono la promozione in A2. Alla fine della partita, con Federica pensammo la stessa cosa, ma senza dircelo: quel giorno è come se avessimo tacitamente stretto un patto e ci fossimo detti: “Torneremo qui a festeggiare anche noi”. La promozione arrivò due anni dopo e proprio a Marsala. A Federica rivolgo un immenso grazie, con la consapevolezza che chi costruisce una storia così unica e intensa ne resta artefice per sempre”.

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