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Pallanuoto, Design Vela: coach Igor Pace analizza il girone di andata

Lo scorso anno, al giro di boa, i punti dei dorici erano 6. Il tecnico anconetano, Igor Pace, traccia i primi bilanci a metà stagione regolare

Undici gare alle spalle, altrettante ancora da disputare. Il campionato di A2 maschile di pallanuoto osserva un turno di riposo prima di riprendere le sfide, la Barbato Design Vela Ancona è al quart'ultimo posto con 10 punti. Lo scorso anno, al giro di boa, i punti dei dorici erano 6. Il tecnico anconetano, Igor Pace, traccia i primi bilanci a metà stagione regolare.

Igor Pace, tre vittorie e un pari al giro di boa, ti aspettavi di più?
“Sinceramente sì. Però è vero che una situazione d'emergenza come quest'anno non l'abbiamo mai vissuta. Abbiamo fatto buon viso a cattivo gioco... però dalle prestazioni di inizio campionato mi aspettavo un po' di più. Ma 10 punti non sono comunque da buttare via”.

L'imprevedibilità degli infortuni sembra essere il fattore che più ha frenato la squadra, finora. E' così?
“Sì, certo. Infortuni non legati al gioco o a carichi di allenamento, ma a episodi imprevedibili. E con la rosa un po' corta quando perdiamo elementi che danno continuità al nostro gioco questo finisce per limitarci”.

Simone Pantaloni primo marcatore della squadra. Te lo aspettavi?
“Pantaloni è il giocatore che ha più continuità, da inizio stagione, quello che sta meglio, che fa un minutaggio molto alto. Magari non mi aspettavo questa vena realizzativa, anche perché lo utilizzo come primo marcatore, ma la grande quantità di gioco che sviluppa lo porta spesso ad arrivare a due metri dalla porta e questo fa un po' la differenza, oltre a essere il giocatore che tira i rigori. E' una conferma, più che una sorpresa, lo scorso anno giocava in un ruolo più universale, quest'anno in uno più specifico”.

Cos'è mancato di più alla squadra, finora?
“Sicuramente l'aspetto realizzativo. Mi aspettavo più concretezza, più percentuale realizzativa rispetto al volume di gioco che sviluppiamo. E' vero, però, che nelle ultime partite, a parte la sfida col Quinto, abbiamo un po' rimediato a questo nostro deficit. Abbiamo ritrovato Pieroni e Bartolucci. Ma d'altra parte sono contento dell'aspetto difensivo”.

Se questo è il principale difetto evidenziato, qual è il pregio più importante?
“Creiamo anche tante superiorità numeriche e poi non siamo così cinici da concretizzare quello che produciamo. Però la nota più positiva è che quando ci siamo trovati in difficoltà siamo riusciti sempre ad aggrapparci alle nostre caratteristiche, tanta intensità e buona difesa, e questo deve essere il nostro punto di partenza per il girone di ritorno. Continuare, cioè, a esprimere il nostro gioco, le nostre caratteristiche. Non possiamo snaturarci, entreremmo in confusione tattica e tecnica, e non abbiamo l'esperienza per farlo”.

Affronterete Arenzano, Chiavari e Promogest in trasferta, di contro Sori, Como e Camogli in casa. Il rischio trasferta contro le principali antagoniste per la salvezza è bilanciato dall'opportunità di giocarsi in casa le sfide contro le tre squadre che vi precedono?
“Direi di pensare a una partita alla volta. Ora c'è la trasferta di Chiavari, una partita cruciale, non da dentro e fuori, ma comunque importantissima. Perché la differenza la dovremo fare anche fuori casa, non possiamo pensare di giocare il nostro campionato soltanto al Passetto. E' vero che anche le partite in casa con Sori, Como e anche Camogli saranno fondamentali. Ma anche le altre in casa, tolta quella col Quinto che mi ha molto impressionato. Dovremo riuscire a giocarcela contro tutte le altre”.

Sono le sei menzionate le partite in cui vi giocherete la salvezza?
“No, saranno tutte. E' chiaro che President, Lavagna e Quinto, ma anche Crocera, hanno qualcosa in più. Contro avversari di questo genere devi giocare una partita perfetta e sperare che sbaglino più di qualcosa, per riuscire a fare risultato. Poi nella seconda fase del campionato molto dipenderà anche dagli obiettivi di ciascuna squadra”.
 

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