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La stellina della porta accanto, Federica a 13 anni vola ai mondiali di Pole Dance

Non inganni l’età o il fisico da teenager. Federica sta limando la preparazione per volare oltreoceano e sfidare le migliori atlete del mondo di Pole Dance

Leggiadra nei movimenti quanto fisicamente potente. L’età e il fisico da teenager non ingannino: anche se ha solo 13 anni Federica Lamberti sta per far parlare di sé. A novembre volerà negli Stati Uniti insieme alla sua insegnante e vicecampionessa del mondo, Laura Borgognoni, per giocarsi il titolo mondiale di Pole Dance. Vincerlo? Non è la priorità: «Tornerò ad Ancona soddisfatta se potrò dire a me stessa di aver fatto il massimo» ha detto Federica tra una figura e l’altra nella palestra di Castelferretti. 

Ad assisterla e guidarla c’è Laura, che a dicembre in Liechtenstein ha conquistato il secondo posto ai mondiali in coppia con Lucia Sturloni. «Federica è qui da un anno e mezzo ed è stata una scoperta, quando è arrivata era un legnetto- spiega simpaticamente Laura- con il tempo però l’ho vista cambiare, ha sviluppato una forza eccezionale, una flessibilità altrettanto eccezionale da far invidia a tutte noi allenatrici e compagne di allenamento. Non è un caso che si allena con le ragazze del corso avanzato e tiene il passo con tutte loro». Federica è l’atleta più giovane della Pole & Art Academy, viene dalla da 5 anni di danza classica e la Pole l’ha scoperta per sentito dire prima di lasciarsi conquistare: «In questa disciplina ho ritrovato molto la danza, anche se ci vuole molta più forza e flessibilità». La giovane anconetana è stata convocata per i mondiali dopo il 4° posto agli ultimi campionati nazionali di Sassuolo, la sua prima gara tra le agoniste, dove per una minima differenza di punteggio ha sfiorato il podio contro atlete più esperte anche di 4 anni. In Florida gareggerà nella categoria Junior, mare e spiaggia? A tempo debito. Durante l’agosto di fuoco Federica è concentrata sugli allenamenti: «Gli allenamenti aumentano ma più che altro sull’esercizio stesso che verrà proposto in gara- spiega Laura Borgognoni- si prova l’esercizio di continuo per farlo proprio e poterlo eseguire anche nelle peggiori condizioni. I pali sono diversi e nella Pole è importante anche il clima dell’ambiente, se c’è umidità si scivola ed è importante saper eseguire l’esercizio in maniera mnemonica». Ecco allora che Federica asciuga il palo, poi ci si arrampica, allarga le braccia e inizia a roteare lasciandosi poi scivolare giù in un magico avvitamento. Una volta, due tre, fino al raggiungimento della perfezione per ridurre al minimo gli errori che la giuria sanzionerà con una sottrazione di punteggio. «Il consiglio che le do? Di divertirsi e dare il meglio di sé indipendentemente da come andrà» dice Laura. Le fa eco la stessa Federica: «Sarò soddisfatta se avrò dato il massimo di me stessa». Il futuro è ancora una porta spalancata proprio come le braccia sul palo. Dopo gli USA inizierà l’anno scolastico in un liceo scientifico «Però mi piacerebbe continuare anche nella Pole, ora ci concentriamo sui mondiali- conclude Federica- passo dopo passo».
 

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