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Martedì, 16 Aprile 2024
Sport

Marche, quasi la metà dei giovani tra i 13 e i 14 anni non pratica sport

E' quanto emerso in un convegno organizzato ad Ancona dal titolo "La Psicologia dello Sport a servizio del mondo sportivo"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Circa il 44% dei giovani tra i 13 e i 14 anni non pratica alcuna attività sportiva. E questo purtroppo accade anche nelle Marche, dove per il garantire il benessere psico-fisico dei nostri ragazzi è necessario invertire subito la rotta. E' qui che diviene preziosa la figura dello psicologo dello sport, professionista in grado di operare in sinergia con dirigenti e allenatori di società sportive ma anche con atleti e genitori, sia che si tratti di attività agonistica che amatoriale. È questa una delle dichiarazioni di intenti contenuta all'interno del protocollo di intesa realizzato tra Ordine degli Psicologi delle Marche e Coni Marche, illustrato durante il seminario organizzato nei giorni scorsi ad Ancona dal titolo "La Psicologia dello Sport a servizio del mondo sportivo".

"Una corretta pratica sportiva non può prescindere dalla giusta preparazione anche a livello emotivo e mentale dell'atleta - afferma il presidente del Coni Marche, Germano Peschini - e non si tratta solo di gestione dell'ansia da prestazione o della tensione pre gara, ma più in generale un rapporto sano con l'attività sportiva nel suo complesso. Lo psicologo dello sport è dunque una figura chiave per la gestione dell'atleta e che ci auguriamo possa aiutarci a contrastare anche il fenomeno dell'abbandono dell'attività sportiva, sempre più frequente tra i giovanissimi".

«Ringraziamo il Coni per aver aderito alla nostra proposta - spiega il presidente dell'Ordine degli Psicologi delle Marche, Luca Pierucci -. Anche in questa occasione ci teniamo particolarmente a far passare il messaggio che lo psicologo non è solo un medico che cura, ma che fa prevenzione, promuovendo la cultura del benessere. E questo accade anche nel campo della psicologia dello sport». Ad intervenire anche Aquilino Calce, consigliere dell'Ordine degli Psicologi delle Marche, che ha messo in guardia i cittadini a diffidare dai non professionisti che utilizzano tecniche psicologiche.

Durante il partecipatissimo incontro sono intervenute anche le psicologhe dello sport, Cristina Marinelli e Barbara Rossi: «Soprattutto nei settori giovanili delle società - illustrano - i successi si misurano con il livello di salute psicofisico dei ragazzi. Se dobbiamo formare atleti professionisti per le nostre nazionali dobbiamo prima formare uomini che siano autonomi, che riescano a gestire il proprio stress ed emozioni». A seguire Sammy Marcantognini, coordinatore del gruppo di lavoro in Psicologia dello sport: «Le conoscenze tecnico-tattiche non sono tutto per far crescere un atleta a livello agonistico - sottolinea - ma è necessario integrarle con le dinamiche psicologiche. È infatti necessario instaurare una relazione con l'atleta, con cui si andrà a lavorare sia nel campo della tecnica che nella gestione delle emozioni. Solo così potrà diventare un campione».

Preziosi infine gli interventi degli sportivi presenti all'incontro che hanno condiviso le loro esperienze dirette. Ad intervenire sono stati Giuseppe Palluca (campione di bocce ed allenatore), Simone Saltarelli (Pilota di moto Civ e Superbike), Stefano Carassai (coordinatore didattico della scuola Calcio Fermo), Massimiliano Milli (allenatore nazionale di pallacanestro e fondatore della Vallesina Basket Jesi).

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