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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Basket, coach Luconi traccia un primo bilancio sulla panchina della Robur

In attesa della fase ad orologio, il tecnico della Robur Osimo parla in un'intervista a tutto tondo su quanto raccolto e i prossimi obiettivi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Terminata la regular season, ed in attesa dell’avvio della fase ad orologio, la Robur si è subito rimessa al lavoro per iniziare nel migliore dei modi questa nuova parte del torneo. Abbiamo incontrato coach David Luconi per tracciare con lui un bilancio dal suo arrivo sulla panchina roburina. Coach David Luconi, a Pesaro s'è vista una Robur in grande emergenza con nove giocatori a referto tra i quali tre under esordienti nella categoria. «Esattamente e proprio come ho fatto prima del match, volevo ora ringraziare pubblicamente i sei senior scesi in campo contro la Loreto perché hanno dato il massimo mettendo da parte tutte le problematiche che, quasi giornalmente, affliggono la squadra e il lavoro svolto in palestra; chiaramente mi riferisco al capitano David, che ha giocato una gara al limite della perfezione, a Cardinali, Cardellini, Lupetti, Redolf e all'argentino Dominguez che s'è integrato al meglio nel gruppo dimostrando carisma e padronanza del gioco. Una citazione meritano anche i giovanissimi che hanno completato il gruppo dei nove a mia disposizione nella trasferta al palas dei Partigiani ossia Pierucci, che all'esordio nella categoria ha giocato ottimamente una decina di minuti segnando anche 3 punti, Breccia che ha esordito qualche settimana fa a Pesaro contro il Bramante facendosi valere e Loretani che lavorando al meglio come sta facendo avrà la possibilità di mettersi in mostra».

Quali sono i motivi che vi hanno portato in questa situazione di difficoltà?

«Alle dipartite di Ferraro e Tredici e all'assenza di Principi che ha patito un infortunio al ginocchio nella gara della scorsa settimana contro l'Urbania ed è fuori già da due partite ossia proprio quelle dove, anche alla luce dell'ottimo momento di forma che stava vivendo, avrebbe giocato titolarissimo, si sono aggiunte un paio di decisioni prese prese da alcuni giocatori che... ci hanno creato un danno enorme; situazioni che preferisco non approfondire lasciando che la società si muova per risolverle al meglio».

Tracci un bilancio di questo primo periodo vissuto sulla panchina osimana.

«Quando lo scorso 8 dicembre sono stato chiamato a guidare la Robur la stagione in ottica primi due posti in classifica, ossia quelli che garantisco di giocarsi gli spareggi per la serie B, era già ampiamente compromessa; ma non ho trovato una situazione complicata solo in termini di graduatoria ma... anche dal punto di vista mentale viste le difficoltà nelle quali si trovava un gruppo decisamente sfiduciato. Le due successive sconfitte patite pochi giorni dopo il mio insediamento prima a Tolentino - squadra praticamente imbattibile - e nel turno infrasettimanale di Civitanova, non hanno fatto che decretare la parola fine su ogni velleità. Da quel momento, sono cambiati gli obiettivi societari tanto che s'è discusso di come ridimensionare il roster nell'ottica di chiudere al meglio la stagione pensando prettamente alla salvezza. L'idea è al momento anche quella di dare spazio a qualche giovane del settore giovanile, ragazzi che abbiamo integrato proprio dall'inizio di gennaio quando, grazie anche alla disponibilità degli allenatori della Robur Family, hanno iniziato ad allenarsi con la 1° squadra gruppo nel quale spesso purtroppo non eravamo al completo».

Insomma, una situazione in continua evoluzione ma in campo non avete mai sfigurato dando l'idea di non aver mollato la presa.

«Assolutamente ed era necessario fare chiarezza perché altrimenti si rischia non solo di non accentuare il grande lavoro svolto con professionalità dai ragazzi che compongono attualmente il gruppo ma anche di omettere quelle che sono le criticità sulle quali ci muoviamo ormai da settimane. Con maggiore personalità nei momenti chiave del match, una certa costanza di rendimento sui 40 minuti e un roster sempre al completo... avremmo potuto vincere almeno una delle due gare casalinghe disputate contro Fermignano e Urbania decisesi solo nel finale punto a punto; a Pesaro sabato scorso, nonostante tutto, abbiamo giocato alla pari fino a 5' dalla fine prima di cedere il passo quasi per inerzia ossia quando avevamo speso gran parte delle energie fisiche e mentali».

Quali sono le prospettive da qui a fine stagione?

«Non mi piace abbandonare nelle situazioni di difficoltà anzi, il mio carattere forte mi ha portato in passato a fungere da persona alla quale aggrapparsi nei momenti di emergenza ma, anche considerando che ho accettato l'incarico sia per la stima che mi lega ad alcune persone della società con le quali ho una conoscenza extracestistica che per fare un'esperienza personale che mi arricchisse tecnicamente e mi testasse in una categoria superiore, dev'essere chiaro che venendo alla Robur speravo di trovare una situazioni diversa nella quale potermi muovere al meglio. Per ora, com'è normale che sia in situazioni di emergenza, sto faticando molto nel portare il mio modo di lavorare all'interno di un gruppo incompleto e con delle criticità sia logistiche che tecniche. Spero vivamente che le cose a breve giro di posta possano sensibilmente cambiare e migliorare».

G.S. Robur Basket

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