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Addio a Gigi Simoni, l'allenatore gentiluomo: trascinò l'Ancona in serie A nel 2003

Aveva 81 anni ed era malato da tempo. Conquistò l'Uefa con l'Inter, ma portava nel cuore la promozione con i biancorossi: «Resterà uno dei momenti più belli di sempre»

In serie A ci è andato 7 volte, ha vinto una Coppa Uefa con l’Inter di Moratti nel 1998, ha allenato Ronaldo il Fenomeno, la Lazio, il Napoli, il Torino. Ma il trionfo con l’Ancona avuto un sapore speciale anche per lui, tecnico abituato a vincere. Il mondo del calcio piange Gigi Simoni: aveva 81 anni e non si era più ripreso dal malore accusato il 22 giugno 2019 nella sua abitazione di San Piero a Grado, frazione di Pisa. Se ne va l’allenatore gentiluomo, mai una parola fuori posto, mai una polemica. Da tempo aveva dato l’addio al mondo del calcio. L’ultima esperienza a Cremona, prima come direttore tecnico, poi come presidente, fino al 2016. Tuttora detiene il record di promozioni in serie A, ben 7, alla guida di Genoa (due volte), Brescia, Pisa (due volte), Cremonese e Ancona. Era il 7 giugno 2003 quando trascinò i dorici in paradiso, a Livorno, con 8mila tifosi dorici impazziti per Ganz e compagni.

«Resterà tra i momenti più belli di sempre, tutto magnifico, tutto troppo bello: non è solo una vittoria mia e della squadra, ma di tutta la città»

Simoni lo disse, in lacrime, in quell’umida sera dei miracoli. Voluto dal patron Ermanno Pieroni, rimase in biancorosso un solo anno, ma quell’impresa è stata sufficiente per entrare nel cuore del popolo biancorosso, a 11 anni dalla prima promozione in A del 1992. La sua era un’Ancona fortissima: da Ganz a Scarpi, da Magoni a Graffiedi e poi Russo, Bolic, Daino, Schenardi, Maltagliati, Perovic, Maini. L’inizio è scoppiettante: 4-2 al Palermo. Poi 5 pareggi di fila che raffreddano gli entusiasmi. La prima sconfitta, però, arriva solo a novembre: 3-2 a Trieste. Il k.o. nel derby di Ascoli e la batosta col Genoa (4-2) non fanno sognare. Ma a gennaio, ecco la svolta: dal Venezia al Vicenza, l’Ancona mette in fila 6 vittorie, battendo pure il Napoli con una strepitosa tripletta di Ganz. La flessione di aprile rischia di compromettere tutto, ma dopo il successo col Venezia i dorici arrivano all’ultima giornata a Livorno con una certezza: basta un punto per salire in A. Protti risponde a Daino, finisce 1-1 ed è un delirio per gli 8mila biancorossi al seguito e per una città intera che si riversa sul viale e al Passetto, tra caroselli e cori, per festeggiare la seconda serie A della sua storia. 

Tantissimi i messaggi per Simoni, incluso quello della dirigenza dell'Anconitana che «si unisce al cordoglio per la scomparsa di Gigi Simoni, un grande allenatore e un vero gentiluomo che ha scritto una pagina importante della storia biancorossa». 

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