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Falconara fuori a testa alta, alla fine la spunta il Kick Off

Al Seven Infinity di Gorgonzola, gara 3 dei quarti playoff, nonostante una supremazia del Kick Off, il risultato è rimasto in bilico fino al 15’ del secondo tempo

Dura oltre mezz’ora il sogno del Città di Falconara di raggiungere le semifinali scudetto del calcio a 5 femminile. Ieri sera al Seven Infinity di Gorgonzola, gara 3 dei quarti playoff, nonostante una supremazia del Kick Off, il risultato è rimasto in bilico fino al 15’ del secondo tempo e non sono mancate occasioni per fare male. Sfida spareggio, quella di ieri, dopo la vittoria delle lombarde in gara 1 e il riscatto delle falchette domenica scorsa al PalaBadiali. Pronti via e il Kick Off, privo di Belli e con mister Russo in tribuna, entrambi squalificati, parte a razzo. Nei primi 7’ Vieira ha almeno tre occasioni sotto misura per colpire ma Nagy chiude ogni spazio. Attorno alla metà del primo tempo è Guti imbeccata da Vanin a costringere il portiere ungherese alla parata in due tempi. Il primo tiro delle Citizens arriva attorno al 13’ con Ciferni che costringe Dibiase a rifugiarsi in corner.

È un Kick Off, comunque sempre pericoloso e arrembante mentre il Falconara si chiude alla perfezione e, quando può, punta ad abbassare i ritmi salvo poi tentare il colpaccio nel finale e far inserire in cronaca l’occasione più ghiotta del primo tempo. Luciani in contropiede spizzica un pallonetto sull’uscita di Dibiase e solo il palo le nega la gioia del gol. Si va a riposo sullo 0-0. Nella ripresa si accende la stella Nona che nei primi due minuti di secondo tempo spacca la partita. Subito colpisce il palo esterno con un tiro dalla distanza, poi in percussione centrale costringe Pascual al fallo (giallo per la catalana) e conclude la ripresa del gioco con un diagonale che non lascia scampo a Nagy. Incontenibile. Ed è ciò che cercava il Kick Off dopo tanta pressione. Fuori Vanin dopo una botta e testa a controllare il risultato. Le marchigiane devono rimontare e si espongono ma senza impensierire la retroguardia avversaria. Le padrone di casa potrebbero raddoppiare attorno al 10’ con Guti ma De Angelis salva a porta sguarnita. Al 15’ il contropiede è letale con Vieira. 2-0 e Falconara con il quinto di movimento. E a quel punto il Kick Off dilaga ancora con Vieira e Nona guadagnandosi la semifinale al termine di una sfida infinita.

“Dispiace aver perso con un passivo di quattro reti, ma quando rischi per provare a recuperare è normale prestare il fianco all'avversario. Devo fare i complimenti alla mie ragazze perché si sono dimostrate all'altezza per tre partite consecutive – commenta mister Neri al termine della gara - Ieri abbiamo avuto un po' di problemi: la Luciani non ancora al top, la Dalla Villa con un fastidio al ginocchio e la Pascual che si è sentita poco bene durante la partita. Nonostante questo abbiamo di nuovo giocato alla pari contro il Kick Off, portando a termine un ottimo primo tempo. Nella ripresa il loro gol del vantaggio è stato un duro colpo. Abbiamo provato a reagire ma col passare dei minuti le energie sono venute meno. Riguardando indietro questo quarto di finale penso che avremmo dovuto raccogliere di più dalla prima partita. Forse se le avessimo sorprese, chissà come sarebbe andata. Poi per quanto riguarda ieri sera resta il rammarico del clamoroso palo di Sofia Luciani a fine primo tempo: fossimo andati in vantaggio la partita poteva prendere tutta un'altra piega”. Dunque le marchigiane, vera sorpresa del campionato, escono a testa alta dopo un girone di ritorno al passo con le grandi e dopo aver tenuto in bilico il risultato contro le All Blacks. “Penso sia stata una bellissima stagione – è il bilancio generale di Neri - Tra mille difficoltà abbiamo portato a casa un risultato storico per la nostra società. Da gennaio in poi ci siamo comportati da grande squadra arrivando fino ai playoff senza accontentarci di essere lì, ma giocandoli da protagonisti. Personalmente mi porto nel cuore il pubblico di Falconara. Nella vittoria di gara 2 il PalaBadiali è stato uno spettacolo unico. Riportare la gente al palazzetto era un mio intimo obiettivo. Esserci riuscito mi riempie di orgoglio. Logicamente ringrazio le mie ragazze e tutta la società a partire dal presidente Bramucci fino al tuttofare Michelangeli. Ma non posso non menzionare il mio secondo Francesco Cesaroni, il preparatore atletico Massimo Pistoni, i fisioterapisti Mattia e Patrizio Magistrelli. Il loro apporto è stato semplicemente fantastico”. 
 

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